Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2005-06: una panchina per quattro - Cagliari News 24
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2014

Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2005-06: una panchina per quattro

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Ennesimo colpo di scena in casa Cagliari: il presidente Massimo Cellino decise di non riconfermare mister Arrigoni, preferendo affidare la panchina rossoblù all’esordiente Attilio Tesser. I sardi, dopo due splendide stagioni, salutarono capitan Zola, ritiratosi dal calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore. Da segnalare anche le partenze del portiere Iezzo, del centrocampista Alvarez e dell’attaccante Rolando Bianchi. Al loro posto arrivarono i numeri uno Carini e Campagnolo, i difensori Canini e Bizera, e l’esterno ex Verona Andrea Cossu. Inizialmente il portiere titolare fu l’uruguayano Fabian Carini, arrivato in prestito dall’Inter, poi prontamente sostituito dopo appena otto partite, a causa di diverse papere clamorose, dal ventisettenne Campagnolo.

 

All’esordio in campionato contro il Siena, arrivò puntuale la prima sconfitta stagionale che costò l’esonero al tecnico veneto. Al posto di Tesser, allontanato inspiegabilmente dalla panchina cagliaritana, venne richiamato mister Arrigoni. L’allenatore romagnolo, dopo aver guidato la squadra nell’incontro casalingo contro la Lazio, che terminò in parità, rassegnò le dimissioni a causa delle continue contestazioni da parte della tifoseria, che non gli perdonava il fatto di aver lasciato la Sardegna, preferendo firmare un contratto con il Torino, poi fallito. Fu allora ingaggiato alla guida dei rossoblù il quarantaduenne Davide Ballardini, reduce da una buona annata alla guida della Sambenedettese in C. Con la nuova guida tecnica, la squadra, pur giocando molto bene, non ottenne grandi risultati, e dopo sole nove partite, in cui vennero conquistati la miseria di quattro punti, arrivò puntuale l’esonero.

 

Stavolta il presidente Cellino decise di affidarsi alla vecchia conoscenza Nedo Sonetti, che riuscì a risollevare in breve tempo le sorti di una squadra che sembrava destinata alla retrocessione. Il Cagliari centrò la prima vittoria in campionato alla tredicesima giornata contro la Sampdoria. Il mattatore dell’incontro fu l’honduregno David Suazo, autore di una doppietta da applausi, dedicata al figlio nato in quei giorni. Il secondo successo stagionale arrivò nella gara casalinga contro il neopromosso Ascoli, sconfitto per 2-1 grazie ad un autorete del bianconero Del Grosso e ad una trasformazione dagli undici metri di un grande Suazo. Nella sessione invernale del calciomercato vennero acquistati il portiere ex Juventus Chimenti e il terzino destro, proveniente dal Palermo, Michele Ferri. Chimenti conquistò subito il posto da titolare, dimostrando, a suon di grandi prestazioni, di essere un grande estremo difensore. Il nuovo anno iniziò con una vittoria in rimonta contro l’Udinese. I bianconeri, in vantaggio per tutta la durata della gara grazie ad un gol di Sensini, vennero prima raggiunti da un’autorete dello stesso Sensini, e poi superati nei minuti finali da una realizzazione di Arrogu Tottu Langella. I rossoblù, un’altra squadra rispetto a quella inconcludente di inizio stagione, sconfissero due settimane più tardi anche il Siena, concorrente diretta per la salvezza. Tre turni dopo fu l’Empoli a doversi arrendere in terra sarda. I toscani, schiantati dai gol di Langella, Esposito (2) e Suazo, riuscirono a segnare solo il gol della bandiera con Francesco Tavano. Tre giorni dopo, in quel di Rieti (l’Olimpico era squalificato), i rossoblù disputarono una grande partita contro la Roma, che però riuscì nel finale a superare i sardi sul 4-3. Il 15 aprile, allo stadio Sant’Elia, il Cagliari sfiorò il colpaccio contro la Juventus. Dopo essere passato in vantaggio, grazie ad una trasformazione su rigore della Pantera Nera Suazo, venne raggiunto al novantacinquesimo minuto da un gol contestato di Cannavaro. L’ultimo successo stagionale, che garantì la salvezza matematica con due turni di anticipo rispetto alla fine del campionato, arrivò nella gara casalinga contro il Parma. I tifosi poterono poi festeggiare i loro beniamini anche due domeniche più tardi, quando i sardi ottennero un pareggio di prestigio contro l’Inter. La gara finì 2-2, e per il Cagliari andarono a segno il trequartista Capone e David Suazo. In quella stagione l’honduregno segnò addirittura 22 gol, divenendo così il cagliaritano più prolifico in una singola stagione di Serie A. Bisogna però considerare che il mito Riva, il cui record è di 21 marcature, disputò campionati a sedici squadre, e non a venti come quelli attuali.

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