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Milan-Cagliari, contatto Bonucci-Joao Pedro: la moviola
Milan-Cagliari ed il contatto in area tra Bonucci e Joao Pedro. Facciamo chiarezza sul VAR e sull’episodio
Milan-Cagliari non si ferma al triplice fischio di Pairetto. Il match di ieri sera, perso dai sardi per 2-1 nonostante una brillante prestazione, si porta dietro gli strascichi relativi ad alcuni episodi dubbi. Su tutti il contatto nell’area di rigore milanista tra Bonucci ed il caliaritano Joao Pedro: è il minuto trentasei del primo tempo, il rossoblù scatta sul lancio di Cigarini e prende il tempo al difensore della Nazionale, che disinteressandosi della sfera va a trattenere il brasiliano all’interno dei 16 metri. Per Pairetto non c’è nulla, Joao Pedro sorride amaramente, la panchina isolana protesta. Un episodio come tanti nel calcio se ne sono visti e poi dimenticati, se non fosse che da questa stagione i direttori di gara possono contare sull’assistenza tecnologica del VAR. Il direttore di gara non chiede però l’ausilio della tecnologia a bordo campo, così come da bordo campo non arriva alcun segnale di dietrofront al fischietto piemontese. Questo perchè nei secondi immediatamente successivi al discusso contatto Massa e Ghersini, i due arbitri al monitor, hanno rivisto l’azione (effettuando il cosiddetto silent check) e deciso che la scelta di Pairetto era “supportabile”, considerando la decisione del fischietto in campo non errata.
LA SCELTA DEL VAR – In realtà il contatto tra Bonucci e Joao Pedro è evidente, il difensore cerca esclusivamente di fermare la corsa verso la porta del numero 10 rossoblù. Indiscutibile la decisione del VAR di non intervenire dopo aver analizzato le immagini, avallando la decisione di Pairetto nonostante il contatto sarebbe dovuto essere sanzionato con un rigore. Opinabile, invece, sarebbe stata la conseguenza del fallo fischiato: oltre al calcio di rigore a favore del Cagliari, Pairetto avrebbe dovuto scegliere se ammonire o espellere Bonucci. Come spesso accade la decisione sarebbe stata a discrezionalità del direttore di gara, anche se l’AIA lascia pochi dubbi. Da regolamento, infatti, è passibile di espulsione il giocatore che «Nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario il cui movimento complessivo è verso la porta di chi commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione». L’ammonizione è invece prevista se il giocatore «Commette un fallo che interferisce con o interrompe una promettente azione d’attacco, eccetto il caso in cui l’arbitro assegna un calcio di rigore per un’infrazione derivante da un tentativo di giocare il pallone».
L’IRONIA DEL WEB – A fine gara i tesserati rossoblù, Sau in testa, hanno evitato le polemiche mettendosi alle spalle l’episodio, che però rimane di tendenza anche all’indomani del match. Il web non dimentica e, ricordando anche il rigore non concesso sabato alla Roma dopo il contatto in area Perotti-Skriniar, si susseguono le immagini ed i post ironici sulle due milanesi e la presunta quanto ironica “devarizzazione” del capoluogo lombardo.
Una delle immagini che spopolano su Twitter