2013
Moggi attacca Cellino: “Da che pulpito venne la predica”
Tramite il proprio editoriale sul quotidiano “Libero”, Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha attaccato il presidente rossoblu Massimo Cellino alla luce del suo arresto, in via cautelare, avvenuto in settimana per tentato peculato e falso ideologico, per cui domani sarà chiesta la scarcerazione da parte dei suoi legali. Queste le parole scritte dall’ex dirigente della Vecchia Signora sul numero uno del Cagliari: “Chi ha sporcato il calcio deve sparire, non faccio nomi, dico però che devono sparire le persone che hanno sporcato questo gioco». Questo disse il presidente del Cagliari Cellino nel luglio del 2006, quando fu innescata la trappola di Calciopoli. A quel tempo era consigliere della Lega Nazionale Professionisti, una volta espulsi dal calcio quei dirigenti che, fino a prova contraria, sapevano gestire il calcio e l’immagine di questo sport mandando ben 9 giocatori e un allenatore in quel di Berlino dove, nel 2006, e con quei giocatori, la nostra Nazionale trionfò nel Campionato delmondo battendo la Francia, il nostro divenne consigliere federale, quindi una voce importante nell’organo che governa il calcio italiano. Tutto ciò che è successo dopo il 2006 è sotto gli occhi di tutti, per ultimo il calcioscommesse. Massimo Cellino conobbe il carcere la prima volta nel 1994, arrestato per truffa ai danni della Cee. Nel 2001 fu condannato a 14 mesi per falso in bilancio. Dopo di che il suo trasferimento a Miami in Florida da dovedirige il Cagliari. È di questi giorni la notizia del suo arresto per l’Is Arenas di Quartu, «capacità delinquenziali », dice il gip Giampaolo Casula. Questo l’escursus di uno dei principali accusatori di Calciopoli, sarebbe troppo facile dire da che pulpito viene la predica, più devastante è invece pensare in che mani è il calcio italiano attualmente. Non deve meravigliare se la cosiddetta giustizia sportiva è quella che è, se azzera e nasconde radiazioni, se ne commina altre senza tener conto che il processo sportivo e quello ordinario di primo grado avevano stabilito l’insussi – stenza di illeciti, campionato regolare, idem il sorteggio: nel loro intento a condannare, per la prima volta, hanno assommato gli Art. 1 costruendo così un «sistema ». Ci si domanda dove mai sia il dolo se tutto è regolare, nessuno vuol rispondere men che meno Abete, presidente della federazione, con Cellino «suo consigliere ». Ma veniamo al problema di questi giorni, cioè Is Arenas di Quartu. All’inizio dell’anno e prima dell’inizio del campionato le società devono indicare alla Lega nazionale Professionisti il campo agibile dove effettuare le gare. Assecondare questo togli e metti dello stadio di Quartu è stata cosa a dir poco scandalosa, oltretutto a discapito della regolarità del campionato stesso, ammesso che a qualcuno interessi la regolarità del campionato. E nessuno si vergogna!”.