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Muzzi: «Ringrazio Giulini per avermi fatto tornare a Cagliari, per me è tutto»

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Quest’oggi Roberto Muzzi, coordinatore tecnico della Primavera e dell’U18 del Cagliari, è ospite di Radiolina per una lunga intervista circa diversi temi

Il coordinatore tecnico della Primavera e dell’U18 del Cagliari, Roberto Muzzi, oggi è ospite di “Il Cagliari in Diretta” su Radiolina. Il dirigente rossoblù si concedere per una lunga intervista circa diversi temi; CagliariNews24 vi riporterà le sue dichiarazioni in tempo reale. Le sue parole:

BOLOGNA – «Ci credevo, lo spirito del Cagliari è combattivo. La squadra vuole la salvezza e combatte fino all’ultimo minuto».

PRIMAVERA – «Siamo tutti collegati a Ranieri ed alla squadra. Stiamo facendo un garnde lavoro facendo crescere questi ragazzi. Siamo contenti per Idrissi in nazionale oltre a Mutandwa e Vinciguerra convocati in prima squadra: C’è un gruppo eccezionale, abbiamo un grande allenatore come Pisacane. Sta miglirando anche chi gioca di meno, tanti interessanti per il il futuro».

MUZZI IN PRIMAVERA – «Ci vuole pazienza perchè sono giovano ma hanno qualità. Abbimao un maetro come Ranieri e lui li porta su, al momento giusto spero li butti dentro. Pisacane? Si vedeva già da collaborate di Liverani che aveva qualcosa. Per me non è stato una sorpresa, può diventare un ottimo allenatore. E’ cambiato tanto dai miei tempi, or aci sono più stranieri, ai tempi erano 3. Ora ci sono rose più larghe ed il giovane ha difficoltà ad andare in prima squadra. Ranieri in settimana ne ha chimato tanti ad allenarsi con lui».

MAZZONE – «Simile a Ranieri nell’atteggiamento verso i giovani, a volte li richiama poi li manda giù. Mazzone era così con tutti, giovani e grandi. Sanguigno e diretto, diceva le cose in faccia e ti faceva crescere. Anche oggi Mazzone riuscirebbe a farsi largo, aveva il modo di trasmettere il calcio con passione».

CAMBIO ALLENATORE ALLA ROMA – «Clima pesante a Roma per il cambio d’allenatore, De Rossi penso che farà bene al posto di Mourinho».

MUZZI – «Quando io ho esordito c’erano tanti campioni ma la possibilità di andare in prima squadra era importante . Nei miei anni c’erano i vari Totti e De Piero ma avevano pazienza a gestirci. Dobbiamo avere più coraggio di dare spazio ai giovani. Manca il calcio da strada, ti fa crescere giocare nelle piazze. Oggi come oggi manca».

RANIERI – «Abbiamo visto Prati, è giovane ma il mister ci punta. Sa sempre lui quando inserirli nel momento giusto».

LUVUMBO – «Lui come Obert e Desogus sono giovani che piano piano stanno maturando. Lui sta facendo delle cose pazzesche ma è cresciuto piano piano, anche grazie alla gestione di Ranieri su di lui. Lo vedi quelli che hanno qulità, il salto con la Serie A è grande».

IL MIO ESORDIO – «Radice mi disse che mi avrebbe fatto giocare al Flaminio contro l’Inter di Brehme e Klinnsman. Io giocavo sulla fascia contro di loro ma giocavo senza pressione, come se stessi giocando al parco. Fu la mia forza. Ero molto contento, me ne sono reso conto però quando la mia famiglia mi ha festeggiato. E’ stato emozionante ma dura».

AL CAGLIARI – «Alla Roma giocavo con Mazzone nonstante ci fossero Fonseca e Balbo. Una volta feci non benissimo, mi chiamò Mazzone in spogliatoio e mi disse del trasferimento a Cagliari. Mi raccomandò lui con Cellino. Due ore dopo ero a Cagliari. Io ero felice perchè c’erano altri romani come Cappioli, sapevo di Gigi Riva. Mazzone mi diede l’occasione di crescere in una piazza che per lui era una seconda casa».

TABAREZ – «All’inizio ero infortunato ma poi Tabarez mi disse che avrei giocato dopo l’infortunio. Ci disse a me, Dely Valdes ed Oliveira che avremmo giocato insieme se non avessi corso molto tutti».

NUMERO DI MAGLIA – «Chiesi il permesso a Gigi Riva e disse che me lo meritavo. Ne ero orgoglioso, volevo portarlo in alto perchè era un numero da rispettare».

PRIMO GOL – «Emozione grandissima ma l’amore dei tifosi mi faceva emozionare per ogni gol. Mi sono accorto che ero in dovere di far gioire i sardi per l’amore che mi hanno dato da subito, quando ero infortunato. Il tifoso del Cagliari da amore a tutti a prescindere, lo fanno con tutti. Lo abbiamo visto con Petagna, ora che ha fatto gol è amore ancora di più. Io me ne sono reso conto subito, quando sono arrivato ero infortunato ma mi conoscevano già tutti. Mi sono subito reso conto dell’amore dei tifosi per questa maglia e questo popolo».

EMOZIONI – «Ritorno da avversario? Feci una doppietta, fu un massacro. Era in difficoltà il Cagliari ai tempi. Per me Cagliari è stato tutto, mi ha fatto divenatre uomo, mi ha fatto sposare. Io prima ero un ragazzino di borgata, Cagliari mi ha fatto crescere sotto tutti punti di vista. Quel giorno è stato difficile vedere la mia vecchia squadra soffrire».

RITORNO IN ROSSOBLU’ – «Ringrazio sempre Giulini per avermi fatto tornare a Cagliari, per me Cagliari è tutto. Devo tanto a questa gente e a questa società».

FROSINONE – «Credo sia una partita difficilissimo, credo nella mentalità del Cagliari. Le giochiamo tutte per vincerle fino al 95°. Il Frosinone ora è in difficoltà. Trasferta? A volte siamo stati sfortunati, per aggressività e mentalità abbiamo sempre giocato in modo diverso. In casa è un altro Cagliari perchè ti trascina il pubblico».

TIFOSI – «Al sant’Elia anche se i tifosi erano lontani li sentivi, ti trascinavano. Un conto è lì ed uno alla Domus ma per come ero io era importante vedere che ci fosse tanto pubblico».

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