Gigi Riva, il ricordo del figlio Nicola: «Mi ha detto questo dopo Bari-Cagliari. Il nostro rapporto è stato...» - Cagliari News 24
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Gigi Riva, il ricordo del figlio Nicola: «Mi ha detto questo dopo Bari-Cagliari. Il nostro rapporto è stato…»

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Nicola Riva, figlio dell’ex attaccante del Cagliari Gigi Riva, ha rilasciato diverse dichiarazioni sulla vita e la carriera del padre con la formazione sarda

Nicola Riva, intervistato oggi dai canali della società di Tommaso Giulini, ha parlato toccando diversi temi emozionanti. Il figlio dell’ex attaccante del Cagliari Gigi Riva ha rilasciato diverse dichiarazioni sulla vita del padre con la formazione sarda. Rombo di Tuono, uno degli attaccanti più iconici del campionato di Serie A, oggi avrebbe compiuto 80 anni. Le sue parole:

80 ANNI – «Siamo arrivati agli 80 anni di mio papà Gigi Riva e purtroppo non è qua con me. Eeh… Cos’è state? Per me è difficile dirlo in due parole, come tutti i bambini del tempo pur essendo mio padre l’ho vissuto anche io come Gigi Riva non vivendolo quotidianamente e non vedendolo tantissimo avevo il mito di lui. Ero nato anche io con la passione del calcio. Aspettavo quei momenti nei quali facevano vedere i suoi gol alla TV perché lui è sempre stato uno che parlava poco e che diceva poco di se stesso, gli è sempre piaciuto poco autocelebrarsi o ricordare le partite ed i gol. Questo anche se ero curioso di sapere e quindi vedendoli in televisioni mi emozionavo tantissimo».

IL RAPPORTO CON GIGI RIVA – «Il rapporto poi è cresciuto con l’età ed ho capito che la gente lo apprezza per dei valori ben precisi. Mi sono incuriosito circa da dove arrivassero quei valori e su chi fosse Gigi Riva. Lui è stato Luigi, un ragazzino che ha avuto tremende sofferenze da bambino e si è poi formato quell’uomo lì. E’ stata una conoscenza che è andata avanti con il tempo fino ad arrivare alla grande consapevolezza del fatto che è tanto quello che mi ha lasciato. Spero di aver fatto tesoro sia dei valori che degli insegnamenti che attraverso i gesti mi ha lasciato».

GIORNO DEL FUNERALE – «Io non avevo preparato niente (da dire n.d.r.) e penso si vedesse. Ho sentito una forza d’obbligo che mi diceva di andare lì e ringraziare tutti. La camera ardente per me è stata molto emozionante perché ho visto persone che venivano da tutta la Sardegna, anziani, bambini, persone con disabilità importanti ed alcune accompagnate dai figli che magari non uscivano di casa da 2/3 che invece quel giorno erano venute a dare un ultimo saluto a papà. Ho sentito di dover fare le condoglianze perché io ho perso un papà ma tutti i sardi hanno perso qualcuno che per loro era come un parente, per loro era davvero così. Quel giorno ho visto lacrime sentite e vere, c’era tanta sofferenza in quella camera ardente. Era quasi d’obblgo per me ringraziarli e lì dentro sentivo di dover restituire a loro le condoglianze che mi facevano».

LEGAME CON LA SARDEGNA – «Papà è cresciuto qui, è diventato un sardo, un cagliaritano. Noi viviamo qua e proviamo un amore importante e ci sentiamo sardi al 100%! Penso che continui e rimarrà qua a lungo la nostra famiglia. Gigi Riva è tante cosa a Cagliari ed il Sardegna, in ogni paese c’è un suo ricordo, sono andato all’inaugurazione di tantissimi campo sportivi, vie o murales a lui dedicati. Il suo è un nome che resterà legato alla Sardegna in modo indissolubile e la sua eredità sarà importante per noi e questo penso che lo sentano anche le mie figlie e quelle di mio fratello. Hanno capito che la gente ha voluto bene al nonno anche perché è stato un giocatore di calcio ma non solo, anche perché aveva creato un legame con la Sardegna fatto di fiducia e di rispetto. L’ha creato il fatto che non se ne sia mai andato via da qua, è una cosa che va oltre il discorso “calcio”».

CAGLIARI – «Sono un tifoso passionale e soffro dal giorno prima della partita e fino al giorno dopo. Però è anche vero che quando c’è la partita mi scateno, divento passionale al 100% però poi quando finisce bisogna capire ed analizzare se ci sono cose da migliorare o quanto altro. Rimane quello che mi ha insegnato mio padre, saper accettare la vittoria e la sconfitta, volersi migliorare sempre, dare tutto quello che si ha. Il Cagliari vive di queste emozioni tanto positive quanto negative, cosa che bisogna saper accettare con la voglia di migliorarsi. Il tifoso sa accettare quando vede in campo, ma anche da parte di tutta la società, quella voglia di non mollare mai».

MEMBRO DEL CDA – «Ci ero già stato nel 2019 per una parentesi di un anno e mezzo. Ho dovuto lasciare per dei problemi personali, l’avevo chiesto per quello. Il legame con il Cagliari non si è mai interrotto, abbiamo sempre fatto delle cose insieme condiviso tante cose, papà era il presidente onorario. Adesso sono tornato ma è solo l’ufficializzazione di un legame che è sempre stato molto forte sia con il presidente che con tutta la società, con Ranieri prima e Nicola poi. Mi sono sempre sentito parte della famiglia del Cagliari perché per me è quello, è una cosa che sento fortissima nel sangue e come senso d’appartenenza. Sono contentissino perché forse per me ora è arrivato il momento di fare questo passo e spero vada bene e di essere utile al Cagliari. ».

BARI CAGLIARI: GOL DI PAVOLETTI, TELEFONATA DI GIGI RIVA – «Abbiamo avuto delle sofferenze come dicevo ma anche altro. Segnare al 94° il gol che ti porta in Serie A, all’ultima partita e fuori casa, sono cose che rimarranno per sempre. Una cosa che vale anche per Pavoletti ma era così anche da prima, sarà sempre nella storia e nella mente dei giocatori del Cagliari. Gli mando un abbriaccio vero! Il fatto che quel gol lo abbia fatto lui l’ha reso ancora più speciale. Mio padre telefono a Claudio Ranieri un’ora prima di Bari-Cagliari. Volevamo chiamare prima ma mio padre era sempre convinto di disturbare ma sapevo che chiamare sarebbe servita e che far sapere che anche lui sarebbe stato lì in trepidazione come tutti i sardi. Non voleva dire “portateci in Serie A, dovete vincere, ha detto solo una frase che è rimasta. E’ stata “Tutta la Sardegna è con voi”, che ovviamente includeva anche lui. Sono parole che danno la carica in più anche se ce l’hai già. E’ stata una cosa che è servita nella mente dei giocatori. Volevo vedere la partita con lui mi mi ha detto che non ci sarebbe riuscito, lui soffriva molto d’ansia perché comunque una partita del Cagliari ti da queste forti emozioni, noi non lo viviamo spesso un 3-0 tranquillo. L’ho vista da solo, lui ogni tanto si collegava e guardava il risultato ma non riusciva a vederla».

PROMOZIONE – «L’ho chiamato e lui non sapeva ancora che avevamo vinto, è stata una bella emozione, forse l’ultima che ho vissuto con lui a livello sportivo e calcistico. Io volevo andare in piazza Yenne a festeggiare mi ha detto “ma se hai 50 anni, dove vuoi andare” ed ha riso».

CAGLIARI-TORINO E RETROSCENA SU VIOLA – «E’ stata a pochi giorni dalla morte di papà, c’era un clima surreale allo stadio. Io che sono un tifoso passionale di quella partita ricordo poco, era come se stessi vivendo in una situazone di confusione. Era una cosa che si percepiva e la squadra stessa è stata condizionata da questa atmosfera che magari sentivano anche loro. Perdevamo 2-0 e dopo il gol di Viola qualcosa era cambiato, Nicolas ha sempre dimostrato un affetto particoalre per papà, tempo prima aveva scritto una lettera per lui, lo stimava particolarmente. Purtroppo non siamo riusciti ad organizzare l’incontro per farli conoscere e so che sentiva quella partita ed ha sofferto come tanti altri per la sua scomparsa. Quella fu una partita che particolare che ricorderò per sempre, era come se allo stadio non ci fossi davvero. C’era una forte emozione e l’atmosfera si percepiva diversa».

GIGI RIVA FOOTBALL WEEK – «Ti dico la verità, se papà fosse stato ancora vivo questo evento non sarebbe mai esistito ma io sono contento, mi fa piacere che tutti gli affezionati ed i partner del Cagliari abbiano deciso di omaggiare papà nel giorno e nella settimana del suo compleanno. Mi fa molto piacere che ci siano i bambini perché lui li adorava, questo evento è fatto anche per loro, per farli giocare a calcio. Tutti gli ospiti che verranno erano legate a lui e mi fa piacere che siano loro a raccontare qualcosa del rapporto, della persona e di quello che è stato conoscere Gigi Riva. E’ un omaggio dopo l’altro perché da quando lui se n’è andato io non mi sono mai fermato, vado da una parte all’altra a ricevere affetto ed un segnale di quanto ogni paese della Sardegna fosse legato a papà, da Cagliari al centro ed al nord della Sardegna, ovunque! Adesso è la sua città a dedicargli questo evento ed io ora posso ringraziare come le mie figlie e tutta la mia famiglia per questo omaggio e questo gesto».

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