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Viola: «Vi racconto la verità sul rigore di Salerno. Cagliari? Città e gente fantastica»

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Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari, interviene ai microfoni di Radiolina. Le sue dichiarazioni del numero 10 rossoblù

Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari, interviene ai microfoni di Radiolina nel corso della trasmissione “Il Cagliari in diretta”. CagliariNews24 vi riporta le sue dichiarazioni:

LE PAROLE DI NICOLAS VIOLA

SALERNO – «Mi è arrivato di tutto, per il gol e per il rigore. Gara intensa, dalla gioia per il gol e per la vittoria che poteva arrivare ci siamo trovati poi a pareggiare. La squadra ha dimostrato di esserci e non vedo l’ora che arrivi domenica»

RIGORE – «Non ci credevo. Ho visto l’avversario in area e sono andato a marcarlo, mi hanno insegnato di marcare a braccia larghe. Non ho visto la palla che è rimbalzata prima su di lui e poi sulla mia mano. Mi è dispiaciuto, è stato un errore di valutazione. Io sono andato per marcare l’avversario, ho visto poi le immagini e penso che un rigore così lo da solo chi non ha mai giocato a calcio»

RECUPERO PALLA – «E’ stato bravo Jankto che ha indirizzato l’avversario verso di me, ho optato per la scivolata ed è andata bene. Da li la gara è cambiata, gesto istintivo ma anche pensato»

TREQUARTISTA – «Il rientro di Mancosu è stato determinante, a parte i ruoli penso che siano le personalità che ci mettiamo ad essere rilevanti. Posso dare un contributo importante, così come Lapadula che rientrerà. Siamo un ottimo gruppo, una squadra che non ha dimostrato ancora il suo valore completo ma solo a sprazzi, arriveranno delle certezze già da domenica»

UNIVERSITA’ – «Mi è utilissima, mi ha aiutato tantissimo, quando giochi serve pazienza. Mi alleno come se dovessi giocare bene, so che il mio momento sta per arrivare»

BARI – «Per me era vinta prima di iniziare, vedo le cose positive. Anche nelle cose negative possono nascere cose positive. Entrai convinto di vincere mancava solo la giocata, ho detto ai miei compagni in campo che avremmo vinto. E’ merito di Zappa con una giocata bellissima e poi il gol di Pavoletti. Quando entri le parole sono fondamentali, anche in 5 minuti mi metto in gioco e Ranieri credeva che potessimo vincere»

ESPERIENZA – «Tutti gli esperti sono fondamentali per il gruppo, se Viola, Pavoletti, Mancosu e Lapadula danno il 100% è un esempio meraviglioso per i giovani, quando il livello di allenamento è alto aumenta tutto il livello. Farci trovare pronti è il nostro compito»

FROSINONE – «Squadra giovane e spensierata, ha trovato nell’aggressività le sue certezze. Di Francesco gioca all’attacco e dobbiamo farci trovare pronti, sfida molto stimolante per noi e loro ci vorranno mettere in difficoltà»

ESULTANZA – «Mi sono allenato con i miei figli per farla (ride, ndr). Non ho ancora dato un significato ma a breve lo troveremo. Ero sicuro di entrare e fare gol, non vedevo l’ora. Volevo giocare e mettermi a disposizione. Dopo l’1-1 ero sicuro di portarla a casa ed è arrivato il mio gol. Dispiace per come è finita era quasi fatta, la prossima gara troveremo un avversario che ci darà battaglia ma siamo pronti»

LEADER – «Sentire parlare il mister che dice cose belle su di me fa piacere. Il vero leader è Ranieri. Lo ringrazio per le parole che ha speso per me ma il vero trascinatore è stato lui, ci ha trasmesso una mentalità importante. Un bravo allenatore si vede nei momenti di difficoltà e io lo vedo come un leader silenzioso che ci trasmette tantissime cose con l’atteggiamento»

RANIERI – «Ero infortunato al suo arrivo e potevo dimostrare solo fuori dal campo. Quando uno ha qualcosa da dare solo il campo è riduttivo, ho sempre dato tutto in campo e dovevo farlo anche fuori. Sono stato parecchio fuori l’anno scorso ma ho dato un contributo importante dall’esterno»

CONSIGLI – «Penso che la serenità in partita ci arrivi grazie all’allenamento. Serve consapevolezza nei propri mezzi, e poi tutto succederà di conseguenza ma senza presunzione. Ci vuole sicurezza che si trova in allenamento, migliorarsi giorno dopo giorno e fare sempre meglio. Poi arrivano le vittorie di squadra e tutto diventa più facile»

STUDIO – «I miei studi in psicologia mi aiutano tanto. Leggevo tantissimi libri su questo argomento e poi ho iniziato a studiare. A volte si tende da staccare la persona dal calciatore, io penso che vadano di pari passo, se ti migliori come persona riesci a vedere cose di te stesso che prima non comprendevi e poi migliorarle. Se ti metti in discussione inizia la crescita e il miglioramento. Non è così difficile studiare e giocare, se lo vuoi fare davvero diventa un piacere. Sono un padre e ho due bimbi, fare il padre è il lavoro più difficile, prima di fare determinati passi dovevo rieducare me stesso per dare un insegnamento diverso ai mie figli. Tesi sull’empatia? Viviamo in un periodo dove c’è tantissimo egoismo, con l’io succedono cose inaspettate come le guerre. In un mondo del genere bisogna mettersi nei panni degli altri, capire l’altro sia fondamentale per capire se stessi»

MERCATO E CITTA’ – «Cagliari mi ha dato tantissimo, le emozioni dell’anno scorso sono uniche. La gente è stata fondamentale, quando siamo tornati alle 3 di mattina in aeroporto e vedere tutta quella gente è stata l’esperienza più bella della ia vita. Cagliari ha voglia di rivalsa, il calcio è un veicolo molto importante che da la visione di una città meravigliosa con gente fantastica»

SERIE A – «Mantenere la categoria è fondamentale e ci crediamo, arriviamo dalla B alla A si paga qualcosa e lo abbiamo pagato con un calendario difficile. Abbiamo le carte in regola per fare un grande campionato. Si impara più dagli errori che dalle cose positive, abbiamo subito toccato con mano e sappiamo cosa ci aspetta e ora spetta a noi. Abbiamo una responsabilità maggiore»

NUMERO 10 E CLASSE – «Il numero 10 è quello che ho sempre amato, mi identificavo nei giocatori tecnici anche se la mia carriera mi ha portato ad abbassarmi di ruolo ma ho mantenuto la mia visione. Maglia importante che va rispettata con personalità. Il calcio oggi è velocità e fisicità, ma chi sa giocare a calcio lo vedi lontano un miglio»

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