2014
Non solo Cagliari: il calcio italiano in una girandola di cambiamenti
Molte società calcistiche italiane vivono da qualche tempo un periodo di crisi, con conseguenti passaggi di proprietà, talvolta a favore di investitori stranieri. Alcune storiche squadre di Serie A hanno subìto recentemente dei cambi al vertice.
Prima fra tutte la Roma, che nel 2011 venne ceduta da Rosella Sensi a un gruppo di imprenditori statunitensi guidato inizialmente da Thomas DiBenedetto e poi dall’attuale presidente James Pallotta.
A fine 2013 una situazione simile ha riguardato l’Inter. Dopo anni alla presidenza dei nerazzurri, Massimo Moratti cede – dopo mesi di trattative – il 70% della società alla International Sports Capital. Proprietario e nuovo presidente diventa l’indonesiano Erick Thohir. Oltre a Roma e Inter, che da sempre sono state ai vertici del calcio italiano, altre società hanno recentemente cambiato guida.
Pochi giorni fa è arrivata l’ufficialità del passaggio del Cagliari da Massimo Cellino al proprietario della Fluorsid Tommaso Giulini. L’ormai ex presidente rossoblù lascia la società sarda dopo un’avventura durata ventidue anni. L’imprenditore cagliaritano è dal 1 febbraio 2014 il nuovo proprietario della squadra inglese del Leeds, ma ha ricevuto il via libera dalla Football League soltanto nel mese di aprile.
Nella giornata di ieri è inaspettatamente arrivata la notizia della cessione della Sampdoria al produttore cinematografico Massimo Ferrero. La famiglia Garrone – rappresentata da Edoardo – ha infatti venduto la società genovese dopo dodici anni di presidenza. Restando nel capoluogo ligure, anche il Genoa sta pensando a un cambio di proprietà. Il presidente Enrico Preziosi ha infatti dichiarato al Secolo XIX l’interessamento per la società rossoblù da parte di investitori cinesi. Ha però specificato che la trattativa è solo all’inizio, e che la possibile conclusione dell’affare è ancora lontana. Situazione non semplice anche in casa Lazio, a causa del difficile rapporto tra società e tifoseria. Momento invece molto complicato a Bologna. La squadra emiliana, dopo la retrocessione in Serie B, rischia il fallimento. Massimo Zanetti non rientrerà più in società. Il presidente Guaraldi deve trovare 700mila euro entro lunedì e 7 milioni entro fine mese per salvare la società.