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Oliveira: «Nicola ha aggiustato la difesa del Cagliari. Luvumbo? Dico questo. Sui pochi gol della squadra…» – ESCLUSIVA
Luís Airton Oliveira Barroso, ex giocatore del Cagliari noto con il soprannome “Lulù”, ha parlato in esclusiva del momento della squadra di Davide Nicola
Luís Airton Oliveira Barroso ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria della tifosera sarda per le 5 stagioni (da più di 40 gol) disputate con i rossoblù. L’ex giocatore del Cagliari – noto ai più come “Lulù” – ha parlato in esclusiva per CagliariNews24 dei singoli della squadra di Davide Nicola, della sfida con il Venezia e non solo. Le sue parole:
Il Cagliari in campionato è reduce da due sconfitte consecutive (Fiorentina e Atalanta) nelle quali c’è stata la prestazione da salvare. Lei signor Oliveira come ha visto i rossoblù nelle ultime uscite?
«Penso che il Cagliari abbia incontrato due squadre che in questo momento sono in grandissima forma. La Fiorentina sta lottando per obiettivi importanti al di là della sconfitta di Coppa Italia nella partita contro l’Empoli. In quella sfida i rossoblù hanno dimostrato di essere una squadra unita, non si sono sbilanciati troppo ed hanno anche avuto le loro occasioni per segnare, mi dispiace per com’è andata. L’Atalanta è prima in classifica e sta facendo un campionato straordinario ma penso che in quella partita il Cagliari non meritasse la sconfitta. Hanno avuto dei bei momenti con tante possibilità di fare gol ma la porta della Dea era troppo stretta, la palla non voleva proprio entrare!».
Dopo la grande salvezza con Claudio Ranieri, la dirigenza sarda ha optato per Davide Nicola come allenatore. Che idea si è fatto del tecnico piemontese?
«Credo che Nicola abbia fatto bene tutte le volte che è stato chiamato dall’inizio o a campionato in corso. Ha fatto sempre un buon lavoro salvando delle squadre che erano in grande difficoltà e penso che il Cagliari gli abbia dato la possibilità di fare cose importanti. Ha avuto qualche momento così così ma si è ripreso, adesso il Cagliari sta cercando di migliorare a quanto visto nelle partite che ho guardato. Non era una squadra delusa ma mancava un po’ di concentrazione dietro, prendeva gol un po’ troppo facilmente. Credo che Nicola abbia aggiustato un po’ la difesa, una cosa fondamentale e spero che riesca a fare ancora meglio».
Ora il Cagliari è atteso dal fondamentale scontro diretto di Venezia. Lei che ha giocato per entrambe le squadre che partita pensa che sarà quella dello stadio Penzo?
«Credo che la partita con il Venezia non sarà facile, sappiamo quanto sia difficile giocare contro squadre come loro che hanno l’acqua alla gola. Loro giocano in casa al Penzo e devono fare assolutamente la partita! Credo che il Cagliari debba essere attento giocando la gara e non solamente con i contropiedi, i rossoblù devono giocare a viso aperto. Per vincere devono giocare in questo modo perché giocando in contropiede prima o poi il gol lo si prende. Ricordo cosa diceva mister Mazzone a riguardo, ovvero che si deve sempre attaccare, sia con le grandi squadre che con le piccole. Questo perché se segnamo poi loro devono aprirsi per cercare di andare a pareggiare la partita e penso che il Cagliari debba fare questo. La squadra deve avere grande personalità, domenica ci sarò anche io a vedere la partita con il Venezia, spero di portare un po’ di fortuna!».
Pensa che i rossoblù saranno molto penalizzati dalla probabile assenza di Luvumbo (problema alla caviglia)? Le piace il tipo di giocatore che sta diventando il fantasista angolano?
«Luvumbo ha dimostrato già l’anno scorso ed infatti sui giornali si leggeva che c’erano tante squadre interessate a lui. Penso che come giocatore sia un punto di riferimento importante per il Cagliari, può essere pesante la sua assenza. Ha grande forza fisica ed abilità tecnica, sa dribblare molto bene e mettere la palla in area, i rossoblù senza di lui perdono qualcosa. Ma penso che se non sarà in campo allora Nicola metterà un giocatore più o meno come lui. In alternativa potrebbe mettere un altro centrocampista. Lui è uno di quelli che può fare tutta la fascia, sa andare in inserimento ed in profondità, queste sono le due capacità».
Il Cagliari in questo momento sta facendo tanta fatica a segnare. Quale pensa che sia il problema della squadra di Nicola a riguardo? Mancano dei giocatori con qualche gol in canna?
«Credo che il Cagliari abbia avuto la possibilità di andare in vantaggio nella partita di Coppa Italia contro la Juventus, il tiro di Lapadula è stato parato proprio bene da Di Gregorio. Quando capitano queste situazioni nelle quali si segna poco, com’è capitato anche a me Firenze quando non segnai per sette giornate, bisogna lavorare ancora di più. Queste cose o te le fa fare il tuo allenatore o devi farle da solo, per me era così alla Fiorentina quando giocavo assieme a Batistuta. Facevamo questo lavoro noi due più due difensori perché volevamo migliorare la nostra prestazione in campo, gli attaccanti vivono soprattutto per il gol. Quando si segna poco è la prima cosa che nota la gente, è una cosa giusta perché senza segnare non si vincono le partite. Io quando mi trovavo davanti alla porta avevo il cervello che andava a mille e facevo quello che mi diceva. Quello che lascia perplesso è che vedo gli attaccanti che quando sono davanti alla porta vogliono spaccare il mondo. Io avevo un attimino di pazienza prima che arrivaressero i difensori e facevo una finta, quando il portiere si buttava da una parte io poi tiravo dall’altra. Penso che gli attaccanti del Cagliari davanti alla porta stiano mancando un po’ di freschezza e tranquillità. La voglia di fare alle volte ti porta a sbagliare, credo che Nicola cercherà di lavorare con gli attaccanti sui tiri in porta, i cross, gli 1 contro 1 ed i 2 contro 2, sono cose fondamentali. Poi lo sono soprattutto i movimenti degli attaccanti dentro all’area di rigore».
Aneddoti con compagni di reparto (Batistuta, Dely Valdes e Matteoli), con l’allenatore Claudio Ranieri e sui cambiamenti del calcio moderno.
«Queste sono cose che facevo con Batistuta. Gli dissi che avevo bisogno di conoscerlo perché non sapevo ancora che movimenti facesse una volta che prendeva la palla ma lui non ne voleva sapere. Allora una volta chiesi a mister Ranieri di farmi la cortesia di parlare con Bati perché avevo bisogno di lavorare assieme a lui. Lui mi disse che era la prima volta che sentiva un giocatore che voleva aiutare i suoi compagni di squadra. A quel punto Batistuta l’ha capito e quando giocavo sulla sinistra sapevo già dove avrei dovuto mettergli la palla, eravamo complementari. Sapevamo che movimenti fare l’uno per l’altro, saoevo quando dovevo andare sul fondo e mettergliela per un colpo di testa. Credo che questa sia una cosa fondamentale che non si vede più, io ero così anche quando giocavo al Cagliari con Dely Valdes. Sapevo già quali erano i suoi movimenti e dove volesse la palla, uno due e la davo dietro a Matteoli, lui poi a dava sopra alla difesa ed andavamo in porta. Queste sono tutte cose importanti che non si vedono più, si vedono pochissimi uno contro uno sulla fascia. Ormai quando arrivano lì e vedono che lo spazio è chiuso tornano indietro ma se si è già lì bisogna puntare l’uomo. Una voltà che sei lì e superi un uomo poi il difensore centrale è costretto ad uscire e puoi puntarlo o andare nello spazio».
Di contro i rossoblù al di là del match di Coppa Italia stanno avendo una buona solidità difensiva. Come valuta il rendimento della retroguardia e del duo Yerry Mina-Luperto?
«Credo che Claudio Ranieri abbia lavorato tantissimo sulla difesa, anche l’anno scorso il Cagliari prendeva gol in modo troppo facile. Quello che un allenatore deve fare come prima cosa è quello di lavorare bene con la difesa perché poi è ancora più facile fare arrivare la palla in avanti se hai giocatori di qualità a centrocampo. In difesa non si può mai sbagliare, si è troppo vicini alla porta e si rende la vita facile agli attaccanti avversari. Penso che la difesa del Cagliari sia migliorata tantissimo a parte i 4 gol presi in Coppa Italia, lo si è visto nelle partite giocate contro Fiorentina ed Atalanta. E’ fondamentale la comunicazione per i difensori rossoblù, bisogna che parlino di modo che facciano bene il loro lavoro!».
La lotta per lo scudetto nel campionato di Serie A 2024-2025 in questo momento comprende diverse squadre. Secondo lei l’Inter resta la favorita o Atalanta e Napoli possono batterla? Juventus e Milan invece sono già fuori dalla corsa?
«Ci sono 4-5 squadre in lotta a parte la Juventus che è un pochino più lontana ma sappiamo sempre che nel calcio le cose possono cambiare da una partita all’altra. Penso che l’Atalanta non mollerà, è una squadra inquadrata molto bene, e credo anche che l’Inter se la giocherà fino alla fine. Bisognerà vedere cosa faranno anche squadre come Fiorentina, Lazio e Juventus, il Milan è molto lontano a prescindere dal fatto che abbia una partita in meno. Penso che siano quelle 4 squadre più il Napoli che possono davvero giocarsi lo scudetto. Magari il Milan comprerà qualche giocatore perché in difesa sbagliano tantissimo! La Juventus ha perso punti contro squadre considerate piccole come il Cagliari ed il Venezia, quelle sono partite che loro dovrebbero chiudere dopo 45 minuti. Ora i bianconeri non sono ancora in grado di vincere le partite contro le squadre che si chiudono, Thiago Motta deve trovare una soluzione per giocare contro le “provinciali”, deve risolvere questa situazione. Detto questo penso che la Juventus potrà essere nel gruppetto di 5/6 squadre che si potranno giocare lo scudetto».
Lei è convinto dai tanti giovani della Nazionale italiana del commissario tecnico Luciano Spalletti? Quali sono i suoi preferiti?
«Penso che l’Italia per questo abbia trovato l’allenatore giusto detto che anche Mancini aveva cercato di portare giovani importanti, Spalletti sta proseguendo con questo lavoro. E’ una cosa bella da vedere perché anche io all’inizio mi chiedevo chi fossero questi ragazzi, l’Italia ora sta diventando una squadra di giovani. Al di là della sconfitta contro la Francia si è visto veramente del bel calcio oltre a dei ragazzi che hanno voglia di lottare per la maglia. E’ una cosa che mi fa piacere perché io ormai sono qua da tanti anni e mi considero un pochettino italiano. Spero che gli Azzurri possano continuare a fare quello che stanno facendo! Mi sta piacendo Retegui, uno che all’inizio neanche conoscevo ma non solo. Stano facendo bene anche Tonali e Barella, tra i difensori Bastoni, sono tutti ragazzi importanti. Spalletti deve dare fiducia a questi ragazzi, molti li stiamo perdendo perché vanno a giocare all’estero. Mi sono sempre chiesto perché questi da noi non giocassero mentre fuori si, i ragazzi spagnoli, tedeschi e francesi giocano già da quando sono giovanissimi. Questo vuol dire che è un po’ cambiato il mondo del calcio con certi allenatori che utilizzano i giovani per portare avanti un percorso importante, è una cosa fondamentale!».
Si ringrazia Luís Oliveira per la disponibilità e gentilezza mostrata nel corso di questa intervista