“Ommalleo simpallao, segnava sempre Marco Sau”

Il gol all’Olimpico e un urlo che si strozza in gola, quando l’arbitro fischia il fuorigioco. La delusione e l’amarezza nel volto dell’attaccante per cui il gol è tutto, quel gol che manca da tanto tempo. L’ultima volta di Marco Sau risale alla seconda giornata di campionato, a San Siro contro il Milan il primo settembre, un destro dal limite dell’area che aveva illuso i rossoblù per un’eventuale rimonta, così come aveva illuso il numero 9 per un’altra stagione da protagonista. È lecito pensarlo, dopo che alla prima in A segni 12 gol e trascini la squadra della tua terra ad una salvezza tranquilla, nonostante le note vicende stadio. Il controllo al limite dell’area, il dribbling e la palla che si insacca all’incrocio nello stadio di Maradona è solo un lontano ricordo per Pattolino. Neanche l’inizio dello scorso campionato fu esaltante, anche se di questi tempi aveva già messo dentro quattro gol, compresa la doppietta a San Siro, e aveva pagato un infortunio durante il pre-campionato. Allo stesso modo, in questa stagione, paga uno stato di forma non eccezionale, tanto che spesso mister Lopez l’ha lasciato in panchina. Al momento, però, neanche il resto dell’attacco se la cava bene, Ibarbo e Pinilla hanno due gol a testa, mentre Nenè è ancora a zero e i gol del numero 9 rossoblù servirebbero come il pane. Impossibile pensare che Sau abbia avuto un’involuzione così, da un campionato all’altro. Molto più razionale, invece, presupporre che l’attaccante di Tonara necessiti solo di un gol liberatorio, che possa farlo sbloccare e tornare ai suoi livelli. Per dimostrare che la stagione scorsa non è stata un caso, per salvare nuovamente il Cagliari e, magari, riconquistare la Nazionale, che l’aveva convocato lo scorso maggio , ma soprattutto per far cantare nuovamente ai tifosi il motivetto sulle note di “Musica” dei Fly Project: “Ommalleo simpallao, segna sempre Marco Sau!”.