Pagelle
I pagelloni del Cagliari 2017/18: Padoin
Ancora una volta dimostra che la duttilità è il suo punto forte: Simone Padoin ricopre tanti ruoli e chiude in crescendo un campionato iniziato con qualche difficoltà
Il calciomercato estivo si conclude senza l’arrivo di un terzino destro, costringendo Rastelli a mettere in piedi un improbabile ballottaggio tra Padoin e Faragò per il ruolo. Un esperimento che non ha portato risultati e che è stato accantonato immediatamente dal subentrato Diego Lopez, passato stabilmente al 3-5-2 proprio per l’assenza di terzini in rosa. Nelle prime gare del torneo è Padoin a ricoprire il ruolo di esterno difensivo con risultati non certo brillanti: spesso in affanno, l’ex Juventus palesa i suoi limiti in fase di marcatura e nell’uno contro uno, risultando spesso poco lucido. Un Padoin quasi irriconoscibile, messo in un ruolo non suo quando la miglior condizione atletica è ancora da raggiungere. Con l’esonero di Rastelli e l’arrivo di Lopez in panchina il Cagliari cambia aspetto ed assetto, ma Padoin resta stabilmente tra gli undici titolari.
RITORNO A CENTROCAMPO – Il centrocampista torna finalmente nella linea mediana e gioca spesso da quinto sinistro, garantendo equilibrio, esperienza ed un costante apporto nelle due fasi. La sua media voto sale rispetto all’avvio di campionato e si assesta su una più che piena sufficienza. Poche le prestazioni da dimenticare, in linea comunque con prove scialbe della squadra. Nella gara esterna contro l’Atalanta, sua ex squadra, torna a fare la mezzala e trova il gol dello 0-2 in contropiede. Ottima prestazione anche la settimana dopo, contro l’altra ex, la Juventus: il numero 20 corre per due, tampona e si propone. Poi un nuovo calo: l’infortunio di Cigarini e la mancanza di un altro regista in rosa portano Lopez a schierarlo da mediano con compiti di rottura più che di regia. Ma l’esperimento fallisce: Padoin non ha ritmo nè esperienza per arginare le offensive avversarie, tanto meno riesce a prendere in mano il gioco dei sardi.
FINALE IN CRESCENDO – E’ un altro Padoin quando, salvo qualche rara occasione, gioca da mezzala. Nel finale di campionato sembra abbia dieci anni di meno. Prima è tra i migliori nello scuro pomeriggio di Marassi contro la Sampdoria, poi dà tutto – e si vede – contro la Roma. A Firenze la sua miglior partita, è dappertutto: ringhia, imposta, sradica palloni, non si ferma mai ed alla fine risulta unanimemente il migliore in campo. Contro l’Atalanta chiude bene (e con la salvezza dei sardi) una stagione partita male – e non solo per sue colpe – e finita benissimo. Terzino destro e sinistro, mezzala, mediano ed esterno di centrocampo: la duttilità è una delle sue doti migliori ed è il motivo principale delle 37 partite da titolare giocate sulle 38 giornate complessive.
VOTO: 6.5