Pagelle

I pagelloni del Cagliari 2017/18: Lopez

Pubblicato

su

Arrivato a stagione in corso, Diego Lopez ha centrato la salvezza alla guida del suo Cagliari. Non sono mancate però difficoltà e passaggi a vuoto

La seconda esperienza di Diego Lopez sulla panchina del Cagliari si è conclusa con la salvezza. L’obiettivo minimo, il traguardo a cui il club aspirava prima di iniziare la stagione 2017/18. Ma la permanenza in A, soprattutto per com’è arrivata, non ha sicuramente lasciato soddisfatti. Passaggi a vuoto, errori tattici e partite da dimenticare: solo con la grinta e l’orgoglio delle ultime giornate il Cagliari è riuscito ad evitare un’incredibile retrocessione.

DIFESA A 3 – Vanno comunque dati meriti al tecnico di Montevideo, arrivato a stagione in corso dopo 8 giornate di campionato per sostituire l’esonerato Rastelli. Per com’era stata (mal) costruita la rosa in estate, El Jefe decide di cambiare modulo e passare alla difesa 3. L’impatto con Lopez in panchina è positivo. Sopperisce all’assenza di esterni bassi, finendo però anche lui nell’equivoco tattico di Joao Pedro mezzala. Una volta capito che il brasiliano è più un attaccante che un centrocampista, la squadra inizia a girare e fare punti.

DISCESA – Inizia poi un crollo verticale di risultati, anche se con qualche picco come la vittoria di Bergamo contro l’Atalanta. Convincono le prestazioni contro le big (Inter, Roma e Juve), ma il Cagliari esce sempre e comunque sconfitto, anche per evidenti errori arbitrali. Il momento più complicato arriva con l’infortunio di Cigarini e la quasi contemporanea squalifica di Joao Pedro. Diego Lopez non riesce a trovare una vera soluzione tattica e il Cagliari finisce col perdere malamente partite importanti. Non mancano le goleade alla Sardegna Arena (0-5 dal Napoli, 0-4 dal Torino). Il punto più basso lo raggiunge al Bentegodi contro un Hellas Verona ormai spacciato. Il tecnico rischia l’esonero, ma ad essere allontanato è il direttore sportivo Giovanni Rossi. Arriva una piccola scossa con la vittoria interna contro l’Udinese, seguita però dal terribile 4-0 di San Siro con l’Inter. Una gara mai voluta realmente giocare dal Cagliari, con Lopez che schiera un’improbabile formazione con Giannetti esterno a tutta fascia e l’inedita coppia Ceter-Sau.

IL FINALE – Se a Verona Lopez aveva rischiato l’esonero, dopo il 4-1 di Genova con la Sampdoria l’allontanamento dell’uruguaiano sembra ormai certo. La decisione del nuovo ds Carli e di Giulini però lo vede ancora confermato: da qui non si scappa. La reazione d’orgoglio porta i rossoblù a fare gli ultimi decisivi punti per la salvezza, dopo essere finiti al terzultimo posto. Merito di un ritorno al 4-3-1-2, più per necessità che per intuizione, e di una prova di carattere della squadra. Le vittorie con Fiorentina e Atalanta sono servite a salvare il Cagliari, non a salvare Lopez da una valutazione complessiva negativa.

VOTO: 4,5

Exit mobile version