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Pavoletti: «Finalmente il Cagliari! Il gol? Senti un’esplosione dentro…»
Il passato al Napoli, il Cagliari nel destino ed il gol ritrovato: Leonardo Pavoletti si racconta a La Gazzetta dello Sport
Il gol segnato allo scadere contro il Benevento ha regalato 3 punti fondamentali al Cagliari. E, soprattutto, ha contribuito a conquistare i tifosi dopo un inizio opaco. Pavoletti ed il Cagliari, una storia che sarebbe potuta iniziare già tre anni fa: «A saperlo, quel biglietto aereo lo avrei tenuto. Tre anni fa era tutto scritto: l’ok di Zeman, il Cagliari aveva bloccato il volo, aperitivo per salutare gli amici prima del ritiro e poi, tac, complicazioni con il Sassuolo. A fine gennaio, idem: pare fatta, il Cagliari ci batte con gol di Cop e ci ripensa» ha spiegato l’attaccante rossoblù a La Gazzetta dello Sport. «Destino? Non so, ho sempre sperato di venire qui: mare, gente calorosa, principi di calcio giusti. Il Cagliari è il primo club che mi ha fatto 5 anni di contratto prendendomi, almeno in teoria, per fare il titolare».
IL NAPOLI – Il grande salto dal Genoa al Napoli non è stato come avrebbe voluto, ma Pavoloso preferisce guardare oltre: «Vedo il Napoli e penso: che spettacolo. Zero rancori, ci abbiamo provato, magari ci si poteva provare un po’ di più ma per una volta non ho preso il treno giusto. E’ mancato l’incastro: appena arrivato potevo giocare ma non ero io, poi fra Mertens e Milik non ho trovato spazio e poi…Poi lì ero un po’ un pesce fuor d’acqua: tempi di gioco, velocità e forse tecnica non per me, non era il gioco per valorizzare le mie caratteristiche».
IL GOL RITROVATO – Quasi un anno senza gonfiare la rete, poi il colpo di testa nel match della Sardegna Arena contro il Genoa ha spezzato il digiuno. Mercoledì Pavoloso ha trovato, ancora di testa, il secondo gol in rossoblù e non ha intenzione di fermarsi: «L’astinenza da gol? Sono gli altri a metterti pressione, tu pensi più che altro alla squadra. Avevo iniziato a pensarci solo ultimamente, qui a Cagliari. Dopo il gol al Genoa ho ritrovato in un attimo le vecchie sensazioni: in due parole, qualcosa che ti esplode dentro».