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Pavoletti: «Felice per il ritorno al gol. Lo dedico a Bitti»
Pareggio per il Cagliari in questa nona giornata. Due gol per i rossoblù segnati da Joao Pedro e Pavoletti. Ecco le parole del 30 sardo
La gara della Sardegna Arena tra Cagliari e Spezia termina 2-2. I rossoblù vedono sfumare la vittoria con un rigore segnato dagli avversari in pieno recupero. Nonostante il rammarico per non aver conquistato i tre punti, c’è una nota felice di serata: uno delle due reti porta la firma di Leonardo Pavoletti, che ritrova la marcatura dopo 553 giorni di astinenza, data la sua disavventura con il doppio infortunio al crociato. Ecco le sue parole rilasciate ai microfoni di Sky Sport.
LE DICHIARAZIONI – «Il gol lo dedico alle vittime di Bitti e a tutte le difficoltà che la popolazione sta affrontando. Il primo pensiero va a loro; è un momento difficile ed è giusto dedicare questo a loro, per far capire che noi siamo loro vicini e cercheremo di dare il nostro contributo per riprendersi il prima possibile. La solita esultanza? Quando uno gioca si parla tanto, ma proprio discorsi da bar, tipo che non facevo gol per i capelli, che non facevo gol perché ho dovuto togliere la carne dall’alimentazione per l’infiammazione alle ginocchia, perché non ero più buono, insomma, mille cose. Scrollarmi tutte queste cose di dosso mi fa bene, perché so quello che valgo e so che posso dare un grande contributo al Cagliari e quindi sono contento. Oggi me la godo. Mi dispiace aver pareggiato, ma dopo un anno e tre mesi di astinenza oggi sono felice, sono sincero. Nel primo tempo tempo abbiamo sofferto molto per la bravura dello Spezia che gioca veramente bene. È una squadra in salute che sta facendo benissimo. Ci ha messo alle code. Piano piano però siamo cresciuti perché abbiamo tanta qualità anche noi e c’è il rammarico per aver creato tante occasioni ed aver fatto solo due gol. Per questo in Serie A ti puniscono ed è quello che ci è capitato, ma abbiamo fatto anche tante cose buone».
IL RICORDO DI MARADONA – «Ho avuto la fortuna di conoscere Maradona di persona e ricordo che al campo si avvicinò, venne a parlarmi e mi diede il benvenuto al Napoli. Io pensavo non mi conoscesse nemmeno e invece mi stupì. Ho un grande ricordo di lui, sia come persona che come giocatore, soprattutto come giocatore. Lo apprezzo come persona perché, per quanto potesse avere idee che io posso non condividere, è uno che non si è mai nascosto dietro ad un dito. Io sono come lui, non l’ho mai fatto perché penso sia giusto prendersi le proprie responsabilità. Io nel momento più brutto nella seconda ricaduta, se ne son dette tante, ho passato i dieci giorni più brutti della mia vita, ma sono andato avanti e sapevo che sarei ritornato quello di sempre. Le cose brutte accadono a tutti, ma l’importante è non arrendersi, perché prima o poi la ruota gira per tutti. L’importante e crederci e io ci ho creduto anche dopo due riabilitazioni e sapevo che sarebbe riarrivato anche io mio momento. Stasera me la godo tutta».
PAVOLETTI E LA NAZIONALE – «Il pensiero di vestire ancora la maglia della Nazionale ce l’ho, perché ho assaporato quel gruppo ed è un piacere starci. Se giochi o non giochi non importa, l’importante è dare il proprio contributo alla Nazionale. Avendo passato quelle settimane con quel gruppo, è salita la voglia di far bene e mi piacerebbe farne nuovamente parte. La strada è lunga, io devo pensare a ripetermi in queste settimane, appena il mister me ne ridarà occasione e vediamo. Si tireranno le somme a maggio».
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