News
Pavoletti: «Tornerò fra agosto e settembre, ancora più forte»
Cagliari, parla Leonardo Pavoletti: il bomber rossoblù lavora per recuperare dal brutto infortunio e guarda avanti
Leonardo Pavoletti si racconta dalla quarantena: l’attaccante del Cagliari si è collegato con Sky Sport 24 per una videochat a campionato fermo. Alle prese con il brutto infortunio al ginocchio che lo ha (nuovamente) fermato due mesi e mezzo fa, il centravanti lavora per farsi trovare pronto in occasione della preparazione estiva. «Sto bene, lotto come tutti durante questa quarantena. Sarò pronto fra agosto e settembre, non devo avere fretta. I miei colleghi non giocano da due mesi, io sono fermo da un anno e non vedo l’ora di rientrare. Prima davo qualcosa per scontato, ora ho imparato tanta disciplina e cura del corpo. Sarà un nuovo Pavoletti, non certo inferiore al precedente. In un anno così sfortunato si è spostato anche l’Europeo, per me significa avere un obiettivo importante. Un giocatore con le mie caratteristiche serve sempre, a prescindere dallo stile di gioco della Nazionale».
Prosegue Pavoletti: «Sono un centravanti classico, forse d’altri tempi: per riuscire nel calcio moderno ho fatto valere le mie doti. Cagliari per me vuol dire tanto e continuerà ad essere così, qui è nato mio figlio e ho fatto il mio record di gol. È nato un amore reciproco, non scordo lo striscione che mi hanno dedicato dopo il secondo infortunio e voglio ripagare i tifosi a suon di reti. Il gol allo scadere contro il Benevento? Uno dei più importanti della mia carriera, segnato con un gran colpo all’ultimo secondo. Sono le emozioni vere che ti rimangono dentro».
Fra passato e futuro: «Dispiace non aver trovato spazio al Napoli, era il momento giusto della mia carriera ma venivo da un infortunio e lì non ti aspettano. Non ho fatto bene nelle prime apparizioni e poi ho non ho avuto modo di rifarmi. È storia, ora mi godo il presente a Cagliari. Qui il gol cui sono più legato è quello di Firenze il primo anno, portò tre punti fondamentali per la salvezza: ci facemmo trovare pronti, come uomini, nel momento del bisogno».