2013
Pensieri Rossoblù: “Noi che tifiamo…”
È una condanna, una condanna per noi che dopo il triplice fischio riviviamo e rimuginiamo occasioni, momenti e fasi di gioco.
È una condanna anche, dobbiamo ammetterlo, per chi ha deciso, in tempi non sospetti, di starci accanto ed è poi costretta/o a sorbirsi ore di post partita in silenzio, accanto ad una mummia. Ed ecco che mentre stavo in macchina al ritorno dalla trasferta di Catania, silenzioso e mummificato, concentrato e stanco per urla e tifo, ripensando alla partita, mi torna in mente un passaggio dell’ intervista per CagliariNews24 fatta al rapper Vacca (clicca qui). “L’essere tifosi del Cagliari è l’essersi arresi a tutto quanto…”. Ha ragione, perfettamente ragione, ma io non mi arrendo e l’aria nuova intorno alla squadra, quest’aria di rivincita e rivalsa, sicuramente mi dà una mano. Allora penso a quei due tiri alti di Cabrera che, considerando quelli che sembrano i suoi piedi buoni, dovevano avere esito migliore (magari il primo stoppando e mirando). Penso al tiro di sinistro strozzato di Pinilla dopo la galoppata solitaria, con Cabrera, sempre lui, libero sulla sinistra dentro l’aria. Penso e ripenso, costantemente e masochisticamente, al Pendolino-Ribeiro che sarebbe invece dovuto essere un TiraInPorta-Ribeiro! Penso anche a Pinilla per tanti e troppi minuti largo ed isolato sulla fascia, pronto a puntare l’avversario e crossare, sì ma per chi? Penso, e mi rabbuio, ad Ibarbo in giornata decisamente no, in campo spaesato e poco incisivo e cattivo. Penso a Sau che come al solito corre, attacca, difende e prende botte. Soprattutto ora che i difensori hanno capito con chi hanno a che fare e gli riservano i “giusti” trattamenti di favore ed è più difficile fare la differenza. Penso al tridente ed al centrocampo a tre, che, non da buttare del tutto, ma sicuramente da digerire ed assimilare per la stagione ventura. Però poi, pensando, capisco che il Catania di quest’anno non è il Siena, è sicuramente più simile al Bologna, e questa volta non solo non abbiamo perso ma non abbiamo nemmeno rischiato di perdere, anzi. Penso che se loro stanno vivendo il sogno Europa League, forse è solo perché quest’anno il Calcio Catania si è occupato solo di calcio. Ripenso a Pinilla accasciato a terra con i crampi, e penso, non me ne voglia, che sia un’immagine bellissima, di quelle che ti fanno pensare a quanto è bello remare tutti dalla stessa parte e lottare tutti per la stessa causa. Penso che se anche uno solo di questi ragazzi dovesse andarsene sarebbe un gran peccato. Sì, alla fine penso che questa sia una squadra che ci rende orgogliosi e che sarà in grado di darci grandi soddisfazioni, di quelle che non siamo più abituati ad avere. Ed allora penso, come al solito, Forza Cagliari, pronto alla prossima partita.
Ovviamente penso a bombetta, ajò Pisaneddu!
Poi in realtà, a margine, penso anche alle forze dell’ordine catanesi che per due anni consecutivi si dimostrano, per quel che riguarda la mia esperienza, sempre disponibili ed accoglienti. Grazie. Pensando anche al caloroso ed affettuoso benvenuto dimostrato a me ed a chi amorevolmente mi accompagnava da alcuni fini dicitori della curva catanese, che gran signori! Ma questa è un’altra storia…