2014
Pinilla: «Io, il Cagliari, il mondiale»
Stamani Mauricio Pinilla si è recato in visita presso l’Istituto Comprensivo di via dei Partigiani a Pirri per una nuova tappa dell’iniziativa “Lo stadio dei bambini“. A margine di un incontro come sempre caloroso e festante con i giovani sostenitori rossoblù (a cui l’attaccante cileno non ha negato sorrisi, autograi e foto-ricordo) c’è stata l’occasione per scambiare due chiacchiere col numero 51.
SALVEZZA RAGGIUNTA – Non può essere che la salvezza il punto centrale dei discorsi di Pinilla quest’oggi. Queste le sue parole che abbiamo raccolto in mattinata: «Aver raggiunto la matematica certezza di restare in Serie A è una cosa importantissima per noi, che comunque non dobbiamo farne una scusa per rilassarci: dobbiamo invece continuare a spingere al massimo per cercare di risalire un poco in classifica. Nel corso della stagione abbiamo avuto momenti buoni ed altri negativi, compresa qualche partita che abbiamo giocato non da Cagliari. Gennaio in particolare è stato il periodo più frustrante, offrivamo un buon gioco ma non riuscivamo a portare a casa punti. Il traguardo finale è merito di tutte le componenti del Cagliari, nessuno escluso. La questione stadio? Ormai nello spogliatoio non ne parliamo quasi più, sono due anni e mezzo che va avanti questa storia. Altre squadre sarebbero retrocesse a gennaio in una situazione simile, noi andiamo avanti e aspettiamo che si apra qualche spiraglio positivo».
IL MONDIALE E IL FUTURO – Per un campionato che si appresta a finire, c’è un’altra avventura che potrebbe iniziare presto: manca poco al Mondiale brasiliano, e Pinilla spera fortemente di far parte della spedizione cilena. Il Pistolero non vede l’ora: «Spero tanto di andare in Brasile a rappresentare il Cile. Tornei di quel calibro sono esperienze uniche, sono contento di essere nel giro della mia nazionale grazie a quanto fatto nel Cagliari. In rossoblù ho un altro anno di contratto, sono felice qui e ci sta bene anche la mia famiglia. Poi è ovvio che il futuro non è mai certo, ma io vorrei rispettare il contratto fino alla fine».