2013
Pioli, sfatato il tabù sardo
Stefano Pioli non era mai riuscito a vincere nelle gare giocate dalle sue squadre contro il Cagliari in terra sarda. L’attuale tecnico del Bologna aveva vinto in precedenza tre partite contro i rossoblù in carriera, ma si trattava sempre di sfide giocate al di là del Tirreno.
A Cagliari finora aveva perso alla guida di Salernitana e Chievo, pareggiato sulle panchine di Parma e Bologna.
Ieri dunque ha infranto un suo personale tabù, e c’è da dire che la sfida è stata vinta ampiamente sul campo: davanti ad un Cagliari messo meglio in classifica e favorito alla vigilia, l’allenatore dei felsinei ha compiuto un piccolo capolavoro nell’organizzare la disposizione in campo dei suoi uomini. Se dall’altra parte Lopez ha provato a sbilanciarsi azzardando un inedito 4-2-3-1, Pioli invece che guardarsi soltanto le spalle ha piazzato i suoi sul terreno con un baricentro alto e con gli esterni alti e molto attivi.
Schiacciati così all’indietro Ibarbo e Ibraimi, che per farsi vedere davanti hanno dovuto lavorare per quattro, Pioli è riuscito a rendere il Cagliari più spuntato di quando gioca con due punte di ruolo ed un solo uomo subito dietro. L’aggiunta del pressing asfissiante su Conti e Nainggolan, unici impostatori di gioco, ha completato la magia: il Bologna ha avuto in mano il centrocampo e per lunghi tratti ha potuto addirittura giostrare il possesso palla a piacimento.
Naturalmente alla prestazione del Bologna va fatta la tara di un Cagliari poco concentrato, in 10 per l’ingenuità di Murru e con alcuni elementi appannati. Ma anche in un paio di queste voci va riconosciuto merito al mister avversario, spesso quando si gioca male è perché ci si è portati da chi sta di fronte.