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Cagliari, Pisacane: «Restiamo uniti, ne usciremo più forti»

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Corinavirus, Pisacane lancia un appello all’Italia: «E’ una partita dura: dobbiamo restare uniti. Mi auguro che ci insegni l’altruismo»

Con il campionato bloccato per l’emergenza Covid-19, anche il Cagliari prosegue gli allenamenti da casa con le attrezzature fornite dalla società. Tra i rossoblu c’è anche Fabio Pisacane, che qualche tempo fa ha voluto mandare un appello contro la lotta al Coronavirs. Il difensore rossoblu ha già dovuto affrontare un periodo di stop forzato nella sua vita, quando a quattordici anni gli fu diagnosticata la sindrome di Guillan-Bairrè. Un periodo buoi, da cui il difensore campano ha tratto un insegnamento di vita che ancora oggi lo sprona: «A 34 anni sento la fatica quando non mi alleno. Le paure e le paranoie che ho dovuto superare nella mia vita sono il fuoco che mi spinge ad allenarmi sempre, anche e soprattutto in vacanza. Sono diventato molto meticoloso nella cura dei dettagli. Ho sempre paura di prendere qualche chilo, perciò non mi fermo mai. Arrivare in serie A per me è stato come scalare l’Everest, perciò è stato ancora più bello arrivarci», ha detto in un’intervista a Sky Sport.

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La quarantena in casa Pisacane prosegue tra smart training e famiglia: «Sto facendo il papà a tempo pieno anche perché di solito non sono presente quanto vorrei, però non è un peso, con i miei figli sto bene. Leggo un po’ di ironia sul web sulla fatica di intrattenerli, ma per me sono la gioia più grande. Pur facendolo a tempo pieno contro le mamme perdo sempre»

In chiusura un appello pubblico, con la speranza di uscire dal momento nero con delle certezze ritrovate: «A chi sta lottando ora posso dire che io ero un bambino all’epoca, o almeno mi sentivo tale. Avevo 14 anni e la differenza allora la fece la mia voglia di vivere e il supporto della mia famiglia. La cosa più terribile oggi è che chi lotta contro questo nemico bastardo e invisibile lo deve fare nella solitudine. E’ una partita ancora più dura, per questo almeno idealmente dobbiamo restare uniti. E poi mi auguro che gli insegni quello che conta di più nella vita: aiutarsi. Essere altruisti, come tanti italiani ora. Siamo un paese fantastico e lo stiamo dimostrando anche adesso. Sono fiducioso, da questa batosta ne usciremo più forti».

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