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Pisacane: «Cagliari forte, vogliamo toglierci tante soddisfazioni»

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Pisacane ha parlato a Sky Sport dopo la vittoria sull’Oristanese: dall’importanza delle amichevoli come quella odierna a Maran e Barella

Il difensore del Cagliari Fabio Pisacane, dopo l’amichevole vinta per 12-0 sull’Oristanese, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Dal suo ruolo in squadra agli obiettivi stagionali, passando per il valore di Maran e Barella: «Siamo contenti perchè avevamo bisogno di tenere il passo: fare queste partite aiuta, soprattutto chi gioca meno. Non è stata una gara come quelle ufficiali, ma serviva per mettere minutaggio. L’ho già detto tante volte, sono qui da quattro anni e penso che il Cagliari venga prima di tutto. L’importante è farsi trovare pronto quando l’allenatore ha bisogno, quando arriva il momento lo prepari molto prima. Quando arriva l’appuntamento con la partita, in questo modo, non sbagli».

IL CAGLIARI DI MARAN – «Io penso che il Cagliari di oggi abbia qualcosa in più dell’anno scorso, ha un’identità precisa e qualcosa di più in termini di qualità. Gli obiettivi? Tutto passa dalle prossime partite. Maran sicuramente ha messo le sue capacità a disposizione del Cagliari, tutti lo seguiamo. Siamo stati bene anche con Rastelli e Lopez lo scorso anno. Ora c’è lui, i numeri parlano per lui, ci auguriamo di toglierci tantissime soddisfazioni seguendolo. Barella? E’ piaciuto leggere tanti attestati di stima dopo la partita in Nazionale: qualche giocatore importante della Nazionale ha sottolineato la sua prova e questo dà merito a lui. Per noi non è una sorpresa, sappiamo quel che Nicolò sa fare, siamo contenti che anche tutta Italia abbia potuto vedere il suo valore».

IL PROSSIMO MATCH – Chiusura sulla Fiorentina, che il Cagliari sfiderà alla ripresa del campionato: «Contro la Fiorentina sarà una gara molto particolare, l’anno scorso avevamo due strade davanti: inferno o paradiso. Per fortuna abbiamo mantenuto il Cagliari dove merita, speriamo sia di buon auspicio. Il ricordo di Davide Astori? Soprattutto. Non lo volevo nominare perchè non me la sento, è giusto che ora riposi in pace».

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