2015
Playoff, liste giovani e salary cap: ecco cosa aspetta il Cagliari in Serie B
Il Cagliari si prepara ad affrontare la Serie B dopo dodici anni. Il regolamento è decisamente cambiato in questo lasso di tempo. Ad iniziare dal numero di squadre. Non sono venti come in Serie A e nemmeno ventiquattro, come nel 2003/04 quando Zola, Suazo ed Esposito riportarono i rossoblù nella massima categoria, ma ventidue. Il campionato inizierà il prossimo 21 agosto e durerà quarantadue giornate.
PROMOZIONI E RETROCESSIONI – Per tornare direttamente in Serie A il Cagliari dovrà arrivare tra le prime due posizioni del campionato cadetto. In caso di primo posto i rossoblù potranno sollevare al cielo la Coppa Ali della Vittoria, il trofeo consegnato a chi vince il campionato.
Per decidere la terza squadra promossa sono previsti i playoff, a meno che la terza classificata non abbia almeno dieci punti di vantaggio sulla quarta. Nella post-season vengono coinvolte le squadre che rientrano nel margine dei quattordici punti, dalla terza fino all’ottava classificata. I playoff possono essere disputati da due, tre, quattro, cinque fino alle sei squadre. Negli ultimi due casi si giocano dei turni preliminari in gara secca tra la quinta e l’ottava (se quest’ultima rientra nel margine dei quattordici punti) e la sesta e la settima, in casa della meglio classificata. Andata e ritorno, invece, per le semifinali e la finale.
Per quanto riguarda le retrocessioni, le ultime tre scendono direttamente in Lega Pro, mentre la quartultima e quintultima giocano due gare di andata e ritorno di playout, se il distacco è inferiore ai cinque punti.
Sia per i playoff che per i playout non sono previsti né i gol fuori casa né calci di rigore. Quindi, se al termine del doppio scontro (o dei supplementari nei turni preliminari a gara secca) il risultato è in parità, passa il turno la squadra meglio piazzata in classifica. Il Bologna, arrivato quarto nell’ultimo campionato di B, è riuscito a tornare in Serie A pareggiando entrambe le partite della finale contro il Pescara perché gli abruzzesi erano arrivati settimi.
ROSE E GIOVANI – Il regolamento non tocca solo gli aspetti sportivi, ma anche il calciomercato È consentito avere in rosa un massimo di 18 calciatori over 21, oltre a due bandiere, cioè giocatori che abbiano militato almeno quattro stagioni nella stessa squadra, giovanili comprese. Nessun limite, invece, per gli under 21 che dalla prossima stagione sono considerati i giovani nati dal 1 gennaio 1994. Senza considerare i giocatori in scadenza di contratto e i prestiti, sia in entrata che in uscita, il Cagliari in questo momento sarebbe in regola, con undici giocatori over 21 (Colombi, Rossettini, Balzano, Ceppitelli, Capuano, Avelar, Ekdal, Crisetig, Longo, Joao Pedro e Farias), due bandiere (Sau e Dessena) e otto under 21 (Cragno, Carboni, Murru, Barella, Muroni, Donsah e Caio Rangel). Nel costruire la nuova rosa il direttore sportivo Stefano Capozucca sta già tenendo i parametri della Serie B, l’operazione Avelar (1989) per Barreca (1995) ne è l’esempio. In cadetteria cambia anche la norma sugli extracomunitari: non sarà infatti possibile tesserare calciatori privi di passaporto comunitario che non sono già di proprietà di club italiani.
SALARY CAP – Ultima, ma non meno importante, la riforma del tetto salariale. Non sarà possibile stipulare contratti oltre i 300.000 euro annui, 150.000 nella parte fissa, 75.000 per obiettivi di squadra e 75.000 per bonus. Questo significa che i contratti firmati in precedenza in Serie A non avranno bisogno di essere ridimensionati, ma la norma riguarda solo gli acquisti che il presidente Giulini farà nelle prossime sessioni di mercato. Se si dovesse superare la cifra del salary cap, si dovrà pagare una sanzione che andrà a finire in un fondo destinato per metà alle società che non hanno sforato il tetto salariale e l’altra metà come premio ai primi otto club del campionato Primavera, Allievi nazionali e Giovanissimi nazionali.