2013

Premio “Maestrelli” a Matteoli: «Ecco il segreto del nostro successo»

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Nuovo riconoscimento per Gianfranco Matteoli, che, come vi abbiamo riportato ieri, ha ricevuto il prestigioso premio “Maestrelli” per il lavoro svolto con il Settore Giovanile del Cagliari. L’ex capitano rossoblù, però, ha condiviso i meriti con i suoi collaboratori: «Non è un premio per me, ma il coronamento degli sforzi di tutti quanti operano nel Settore Giovanile del Cagliari. Abbiamo avuto la fortuna di far crescere tanti ragazzi che adesso sono in giro per l’Italia e hanno fatto un buon campionato. Dametto, Vigorito, Giorico, Gallon, Carta, Mannoni hanno dimostrato grande professionalità e la voglia di voler arrivare. Siamo contenti», ha dichiarato nell’intervista concessa a L’Unione Sarda, a cui ha spiegato la scelta societaria di puntare sui giovani: «E’ un discorso che abbiamo avviato anni fa, d’accordo col presidente. Abbiamo portato avanti questo tipo di lavoro, pur essendo consapevoli delle difficoltà alle quali andavamo incontro. In tutti questi anni non abbiamo mai puntato al risultato immediato. Non teniamo i ragazzi per costruire una squadra Primavera forte. Cerchiamo di fare crescere il più possibile il singolo e quando ci accorgiamo di avere per le mani un giocatore interessante lo mandiamo in giro a farlo maturare in categorie dove si gioca per i 3 punti».

L’ex centrocampista ha poi parlato dell’exploit di Sau, Murru e Del Fabro: «La storia di Marco è un messaggio per tutti i giovani che intraprendono questo mestiere. Noi cerchiamo di dare un contributo per farli diventare calciatori, ma più di tanto non possiamo fare: è la loro testa che può cambiargli la vita sportiva. Parlo per esperienza: prima di diventare un calciatore in Serie A sono passato per diverse squadre di Serie C, l’opportunità te la devi meritare sul campo. E’ una molla che scatta. Di calciatori ce ne sono tanti, tu devi dimostrare di avere qualcosa in più degli altri. Non dimenticherei Pisano, che è arrivato anche grazie alla sua caparbietà. Murru è diventato un giocatore importante, non è da tutti fare il titolare in Serie A a quell’età. Del Fabro è stato impiegato meno, ma è più giovane, può fare tanta strada».

Infine, sul no all’istituzione del campionato Riserve e sul nuovo talento in rampa di lancio Nicolò Barella ha spiegato: «Puntiamo molto sul Settore Giovanile. Non abbiamo una rosa così ampia da essere competitiva. Preferiamo giocare sotto età con la Primavera e mandare i più promettenti a maturare altrove. Barella? E’ un giovane nel quale crediamo molto e ha giocato metà campionato Primavera, pur essendo un paio d’anni più giovane rispetto all’età media del campionato. Torniamo al discorso di prima: dipenderà da lui. E’ la testa che deve fare la differenza».

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