Pagelle
I pagelloni del Cagliari 2016/17: Rafael
Il portiere brasiliano, chiamato al ruolo di titolare dopo la partenza di Storari, si è rivelato una delle note liete del Cagliari edizione 2016/17
Dalla Serie B alla Serie A, dalla panchina al campo. Il salto è stato doppio per Rafael de Andrade Bittencourt Pinheiro. Un mix di esperienza ed entusiasmo: la prima ha aiutato ad ammortizzare l’atterraggio, il secondo gli ha permesso di disputare una stagione positiva nuovamente da protagonista. Partito nel ruolo di vice Storari, Rafael ha sfruttato gli eventi e dimostrato di meritare la promozione a guardiano dei pali rossoblù dopo la partenza verso il Milan del portiere classe ’77. Le sue qualità, a dire il vero, le aveva mostrate anche da secondo di Storari nelle poche occasioni in cui l’ex Juventus aveva dato forfait, ma da dicembre in poi la porta del Cagliari è diventata di sua proprietà. Della sua stagione restano impressi i rigori parati contro Atalanta, Udinese ed Empoli: ben 3 penalty neutralizzati sui 5 calciatigli contro, solo i sassolesi Acerbi e Politano sono riusciti a batterlo dagli 11 metri. Parati il 60% dei rigori contro, eguagliato il suo record personale della stagione 2014/15, quando a difesa della porta dell’Hellas fermò i tiri dagli undici metri di El Kaddouri, Diamanti e Tevez.
Essere un portiere è voler evitare l’inevitabile. Pensare sempre, in fondo, che ogni gol preso è parabile. Si gioca un gioco collettivo quasi individualmente e, dopo una grande parata, sai che sei importante come l’attaccante. Gli errori fanno parte del gioco, perché solo chi gioca sotto i pali sa come le parate che sembrano facili, possono essere in realtà molto difficili. Infine, essere un portiere significa essere il cuore della squadra, anche in un gioco dove il principale obiettivo (cioè fare gol), il portiere deve provare a evitare. L’inevitabile, certamente. #portiere #goleiro #goalkeeper #reusch #nikefootball @cagliaricalcio @reusch_brand @nikefootball #nonmollaremai #forzacasteddu ??
Non solo rigori parati, anche tanti interventi decisivi e talvolta spettacolari, a dispetto dei 35 anni sulla carta d’identità. Una stagione in cui non sono mancati errori e imprecisioni, come in occasione delle reti subite contro Torino, Napoli e Sassuolo, ma che ha visto l’ex Hellas Verona riprendersi con determinazione e lavoro un ruolo da protagonista in Serie A – meritandosi anche il rinnovo di contratto fino al giungo 2018 – quando la sua carriera sembrava ormai sulla via del tramonto.
VOTO: 7