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Da Rastelli a Lopez: ecco come l’uruguaiano ha ridisegnato il Cagliari

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I rossoblù chiudono il girone d’andata a quota 20 punti, in piena media salvezza. Ma la coperta è corta: a gennaio sono necessari interventi mirati per correggere gli errori estivi

La prima metà della stagione è alle spalle. Finora il Cagliari ha navigato a vista, alternando poche prove convincenti a lunghe e preoccupanti pause. A ottobre ne ha fatto le spese Massimo Rastelli, sostituito dall’ex capitano dei sardi Diego Lopez. Il tecnico sudamericano ha cambiato modulo, rilanciato qualche giocatore finito ai margini e valorizzato i pezzi pregiati della rosa. Il suo Cagliari ha sì trovato nuova linfa, ma non sono mancati alcuni momenti bui. I tanti infortuni e la mancanza di vere alternative a centrocampo e in attacco hanno spesso pesato sulle scelte di Rastelli prima e Lopez poi.

LA FILOSOFIA DI RASTELLI – Il 49enne di Torre del Greco non si è mai allontanato dal 4-3-1-2. Faragò, van der Wiel e Miangue non gli hanno dato garanzie sulle fasce, così Rastelli ha provato ad adattare – senza grandi risultati – Padoin e Capuano. Al centro della difesa, messo da parte Ceppitelli, hanno trovato spazio AndreolliPisacane. Squalifiche e infortuni dei compagni hanno però aperto le porte della Serie A anche al 20enne Filippo Romagna, che da ottobre non si è più accomodato in panchina. CigariniBarella e Ionita sono una delle due costanti che legano la gestione tecnica di Rastelli a quella di Lopez. L’altra è Leonardo Pavoletti: sono cambiati i partner d’attacco, ma il numero 30 non ha mai perso la scena.

cagliari rastelli formazione tipo

RIVOLUZIONE LOPEZ – Diego Lopez ha accantonato la difesa a quattro, ridisegnando una nuova e più coperta linea a cinque con Faragò – finalmente protagonista – esterno a destra e Padoin sulla fascia sinistra. L’uruguaiano ha riscoperto Luca Ceppitelli, cresciuto in maniera esponenziale in tandem con Romagna. Ha poi avanzato il suo raggio d’azione il brasiliano Joao Pedro, non più trequartista ma punta al fianco di Pavoletti. Lopez ha inoltre dovuto far fronte a due assenze importanti. Cragno Sau hanno alzato bandiera bianca per infortunio per oltre un mese. Al posto del portiere toscano si è così fatto trovare pronto Rafael.

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I NUMERI – Il cambio in panchina ha portato in dote una crescita della media punti per gara. Nella stagione in corso Cagliari di Rastelli si è fermato a 0.75 punti a partita. Nella gestione Lopez il rendimento dei rossoblù è invece salito a 1.27 punti a gara. Ora i rossoblù trovano la via del gol con più continuità (da 0.75 a 1.09 gol a partita) e subiscono meno reti (da 1.75 a 1.45 gol incassati a partita). Lopez ha ridato fiducia ed equilibrio alla formazione sarda, ma le paure e i fantasmi del passato di tanto in tanto sono tornati pericolosamente a galla.

VERSO IL 2018 – Il tecnico di Montevideo è comunque riuscito a riportare la nave rossoblù sulla linea di galleggiamento, raggiungendo la fatidica quota 20 punti al giro di boa del campionato. Ora però l’uruguaiano aspetta qualche rinforzo dal mercato di riparazione. Niente rivoluzioni in vista, ma arriverà almeno un giocatore per reparto. Le priorità sono quattro: centrale difensivo, esterno sinistro, vice Cigarini e attaccante. Per la difesa i nomi caldi sono quelli di CaldirolaBonifazi, mentre Maxi Olivera è un pallino di Lopez per la fascia.

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