2014

Roma-Cagliari, promossi e bocciati. Zeman, qual è il vero Cagliari?

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Dalla padella alla brace. Questo è il responso degli ultimi risultati del Cagliari: ultimo posto condiviso con Empoli e Torino (prossimo avversario di mercoledì al Sant’Elia), e un solo punto in classifica conquistato in tre gare con nove punti a disposizione. E poco importa se non era certo questa la partita da vincere a tutti costi o se davanti avevi una squadra schiacciasassi come la Roma. Perché l’atteggiamento sul campo da parte dei rossoblù ha messo la strada in discesa ad una squadra che non ha certo bisogno di farsi pregare per chiudere la partita. Così è stato: Roma-Cagliari si chiude sul 2 a 0 grazie alle reti che portano la firma di Mattia Destro e Alessandro Florenzi. I padroni di casa non hanno forzato la mano, anche perché non c’è stata una vera e propria reazione da parte dei rossoblù dopo le due segnature e si sono limitati a gestire il risultato.

PROMOSSI – In una partita dove prendi due gol, che ammazzano la partita nel primo quarto d’ora, e con due soli tiri sullo specchio della porta in tutti i novanta minuti, diventa complicato trovare chi ha fatto bene. Rossettini, Ceppitelli e Avelar hanno avuto più di qualche difficoltà nella prima mezzora. Tuttavia risultano essere i giocatori che hanno recuperato più palloni e che in un certo qual modo sono riusciti a tamponare le furie giallorosse. Ibarbo si è dato un gran da fare. Rimane l’uomo più pericoloso dei suoi ed è difficile immaginare cosa potrebbe accadere se a gennaio dovesse lasciare il capoluogo sardo.

BOCCIATI – Le cose che non vanno sono tante ma paradossalmente, a discapito di quanto se ne dica delle squadre di Zeman, ciò che non è andata per niente bene è stata la fase offensiva, pressoché nulla. La Roma, specialmente nel primo tempo, non lascia fiato ai centrocampisti rossoblù che hanno avuto grosse difficoltà nel trovare la giocata giusta per mettere gli attaccanti in grado di far male a De Sanctis. Joao Pedro è sembrato un pesce fuor d’acqua. Il portoghese ha ancora bisogno di trovare la confidenza giusta nel nostro calcio. Inspiegabile ancora l’assenza di Andrea Cossu, il migliore in campo contro l’Atalanta. Il boemo gli preferisce Ibarbo con Farias (sempre nascosto dietro le maglie giallorosse), sulla destra. Pisano non è al top della condizione e quando si supera la metà campo diventa ancora più complicato per il difensore selargino trovare la giocata offensiva. Nonostante le prestazioni positive viste con Sassuolo e Atalanta, Balzano parte dalla panchina. Sau non pervenuto. Manolas e Mbiwa si alternano nell’anticipare sempre l’attaccante di Tonara.

Si potrebbe ancora dire qualcosa su Roma-Cagliari, ma non c’è più tempo. Fra 48 ore si ritorna sul campo, al Sant’Elia, per una sfida salvezza dove il risultato potrebbe scacciare via la spauracchio dell’Olimpico, oppure aprire ufficialmente una crisi nel nuovo Cagliari post Cellino. La fiducia è ancora nelle mani di Zeman, che ora dovrà dimostrare di quale pasta è fatto il suo Cagliari: se è quello spumeggiante visto contro l’Atalanta o quello impacciato visto ieri contro la Roma. La parola adesso spetta al campo ma soprattutto ai fatti. Sarà anche vero che, come dice Sdengo, chi gioca per la salvezza finisce male. Ma anche chi non fa punti non potrà andare molto lontano.  

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