2014
Samp-Cagliari, promossi e bocciati. Vincere e andare oltre le sviste
Prima o poi doveva accadere: la Samp non batteva il Cagliari a Marassi dal 2008 e stavolta la bestia nera è stata sconfitta. Nera, proprio come la faccia di Lopez mentre andava via verso il tunnel del Marassi dopo il triplice fischio finale. Una gara, quella di ieri, che ha lasciato tanto amaro in bocca e che ha mostrato alcuni limiti che ultimamente questa squadra sta mostrando, specialmente nel reparto avanzato.
PROMOSSI – Se non fosse stato per quella svista del guardalinee, a quest’ora si starebbe parlando del gol più bello della giornata. L’autore di quella prodezza porta la firma di Marco Sau. Ma la sfortuna per Pattolino non si chiude lì: tra lui e una conclusione diretta nello specchio della porta ci si mette di mezzo Fornasier che compie un’autentica parata, con il braccio decisamente lontano dal resto del corpo, come voler fare volume per impedire alla palla di andare verso la porta. L’arbitro, a due passi dall’azione e ben posizionato, non vede o valuta l’impatto involontario. Bene Adryan, che serve alla perfezione Sau con una verticalizzazione che manda il numero 9 sardo al tiro. Secondo test per il brasiliano che sta pian piano prendendo confidenza col nostro campionato e che potrebbe rappresentare la chiave di svolta per portare il Cagliari verso la salvezza. Lopez, facendo cosa buona e giusta, non vuole caricare troppe responsabilità su questo giovane talento, ma forse è arrivato il momento giusto per farlo partire dall’inizio.
BOCCIATI – Ancora una volta il Cagliari subisce gol da palla inattiva. L’azione che determina il risultato finale è un calcio piazzato. Lo spiovente sul secondo palo mette nelle condizioni Gastaldello di andare tutto solo a staccare di testa siglando il vantaggio doriano. Complice una disattenzione di Astori e un Avramov che forse avrebbe potuto effettuare un’uscita come normalmente ci ha abituati a vedere. Una frazione di secondo che lascia il Cagliari a quota 24 punti in classifica e a +7 dalla zona retrocessione, occupata proprio dal prossimo avversario dei rossoblù, il Livorno. Ancora una prova non brillante di Cabrera, che ce la mette tutta sul campo ma non riesce ad essere decisivo quando si varca la metà campo avversaria. Nenè è da rivalutare. Rientra da un infortunio e se Lopez lo preferisce ad Ibraimi, che prima punta comunque non è, allora significa che il reparto avanzato è in sofferenza. La sofferenza dell’attacco cagliaritano la si nota quando, a conti fatti e escludendo il gol annullato a Marco Sau, nel primo tempo il Cagliari non ha impensierito Da Costa. Continua il digiuno dei gol fatti in trasferta, dove l’ultimo risale a Verona-Cagliari del girone di andata. Continua anche il digiuno di vittorie in trasferta: per trovare una vittoria esterna dei rossoblù bisogna tornare indietro di quasi un anno, quando il Cagliari vinse sul campo del Pescara.
Alcuni di voi diranno: “sì, ma l’arbitro?”. E’ vero, il signor Roca ci ha messo del suo in questa gara, lasciandosi sfuggire due episodi che avrebbero potuto cambiare radicalmente la partita. Ma il calcio è anche questo. il Cagliari lo sa bene e ci ha fatto il callo in questi anni. Salerno ha fatto bene a rimarcare i due episodi nel post partita, ma bisogna guardare avanti. Bisogna cominciare a guardare verso Cagliari-Livorno, perché lì conterà soltanto una cosa: vincere.