2013

Sant’Elia, Cellino amaro: «Basta ritardi e manfrine, questa storia è un incubo»

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Mentre il Cagliari ieri sera era impegnato in campo contro il Livorno, allo stadio Sant’Elia si sono accese le luci, ma soltanto per un collaudo all’impianto di illuminazione. In realtà, la riapertura dell’impianto è ancora lontana: dopo quella con la Sampdoria, lunedì sera è sfumata anche la possibilità di giocare al Sant’Elia anche la gara contro l’Inter. I rossoblù infatti domenica giocheranno ancora una volta una Trieste e per la riapertura si guarda alla gara del 19 ottobre contro il Catania.

Intanto, in un’intervista rilasciata a L’Unione Sarda, il presidente Cellino manifesta tutta la sua amarezza per una situazione che si protrae ormai da 18 mesi e tuona: «Basta manfrine e ritardi, questa storia è un incubo. Vorrei ricordare soprattutto a chi tira fuori le pinnicche in commissione vigilanza – si legge in un passaggio dell’intervista – che la procedura corretta da seguire per il Sant’Elia è quella per uno stadio vecchio, cioè la deroga, come avviene ormai per la stragrande maggioranza degli impianti italiani».

Poi, sempre dalle colonne del quotidiano, lancia un appello alle istituzioni interessate: «Faccio un appello alla ragionevolezza. Rimbocchiamoci tutti le maniche. Se il problema sono io che sono arrogante e antipatico, lo si faccia per il Cagliari che rappresenta tutta la Sardegna. Siamo ancora in tempo per aprire il Sant’Elia il 19 ottobre per la partita con il Catania e con la capienza di 16 mila posti. Dimostriamo che non siamo solo sardi invidiosi e piagnoni». 

 

 

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