2013

Sassuolo a Reggio, Udinese a Trieste. E il Cagliari?

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Cominciano ad abbondare in serie A le squadre che per un motivo o per l’altro non giocano a casa propria: il Cagliari non è l’unica realtà a trovarsi costretta a chiedere asilo altrove.

Il Sassuolo ha giocato le partite interne degli ultimi campionati a Modena, ma ora ha stretto un accordo con la Reggiana per poter utilizzare lo stadio Città del Tricolore (ex Giglio). A Reggio Emilia i neroverdi potrebbero trattenersi a lungo, vista la volontà del patron Squinzi di aggiudicarsi definitivamente l’impianto all’apertura delle buste prevista per il prossimo autunno.
L’arrivo del Sassuolo in città è notizia gradita per l’amministrazione cittadina, che attraverso il vice sindaco Ugo Ferrari manifesta entusiasmo: “Accogliamo con soddisfazione la notizia dell’accordo raggiunto fra Reggiana e Sassuolo calcio per la concessione dello stadio Città del Tricolore, in cui la squadra d’oltre Secchia disputerà dal prossimo campionato le partite della massima divisione, da poco conquistata“. Massima collaborazione quindi, come recitano ancora le dichiarazioni riportate da Reggioonline.com: “Fin da ora l’amministrazione comunale si rende disponibile, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, a far sì che l’ospitalità allo stadio di Reggio Emilia sia adeguata e all’altezza degli eventi sportivi che ci attendono“.

Anche l’Udinese si trova di fronte alla necessità di una temporanea migrazione, in attesa che il Friuli torni utilizzabile quando saranno finiti i lavori che ne prevedono la trasformazione quasi totale. Dopo tanto contrattare, la società del presidente Pozzo ha scongiurato l’ipotesi della lontana Modena e trovato un accordo con l’amministrazione di Trieste. Nella città giuliana i bianconeri giocheranno i preliminari di Europa League già ad agosto, ma probabilmente anche qualche partita casalinga della prossima serie A.
Il comune di Trieste proprio ieri ha autorizzato l’Udinese a compiere i lavori indicati dalla Commissione Provinciale di Vigilanza per mettere il Rocco a norma e consentirvi lo svolgimento di incontri di calcio ad alto livello. I bianconeri pagheranno di tasca propria questi lavori, salvo poi rientrare delle spese scalandole dal canone di utilizzo dello stadio.
Il dirigente bianconero Alberto Rigotto non nasconde il compiacimento della società ai microfoni de Il Piccolo: “Siamo molto soddisfatti di questo accordo, speriamo che i tifosi ci seguano numerosi, perché abbiamo fatto molti sforzi per giungere a questo risultato“.

Non naviga in acque tranquille nemmeno il Napoli, che porterà in Champions League anche l’emergenza stadi che affligge il calcio italiano: ancora non si vede il certificato di agibilità che gli anni scorsi arrivava puntualmente entro marzo. Stanti queste premesse la società partenopea ha dovuto indicare come stadio di casa il Barbera di Palermo. Nel frattempo fervono i lavori per garantire almeno un livello base di sicurezza all’impianto napoletano.

Il Cagliari non è quindi l’unico attore della tragicommedia riguardante gli stadi italiani: anzi, se le procedure burocratiche ed i lavori ad Is Arenas dovessero subire un’accelerazione i rossoblù potrebbero sfoggiare già a fine agosto un impianto moderno e funzionale come pochi altri in giro per lo Stivale.

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