Sau innamorato: “Che bello giocare per il Cagliari, per la Sardegna”

Marco Sau in questi giorni azzurri è al centro dell’attenzione mediatica più di quanto gli fosse mai capitato prima, si susseguono interviste e dichiarazioni. L’ultima in ordine di tempo è una chiacchierata ai microfoni di vivoazzurro.it

L’attaccante sardo, cresciuto a Tonara, ha parlato di sé, del suo legame con la terra d’origine e della sua carriera.

“Rimango legatissimo al mio paese natale, ci ho sempre vissuto e là ci sono tanti amici e parenti. Della Sardegna mi piace tutto, è una terra fantastica sia all’interno che sulle coste. ci sono dei paesaggi bellissimi, andar via è impossibile. Nel calcio di oggi è insolito un attaccamento simile, ma da sardo ci tengo a giocare per la mia terra, per il Cagliari“.

Non manca un paragone con la sua esperienza scozzese: “Della Scozia non ricordo tantissimo, se non che è stata una bella esperienza: andavo a visitare un paese a me sconosciuto e molto bello, per certi versi simile alla Sardegna“.

“Il gol all’esordio in A? L’emozione era tanta, ma allo stesso tempo sono entrato in campo con la giusta concentrazione, con la voglia di far bene e aiutare la squadra. Alla fine è arrivato anche il gol, che per di più ci ha permesso di pareggiare“.

Fra i tanti gol segnati quest’anno Sau sceglie quello realizzato al San Paolo: “Sono legato a tutti, ma se devo dirne uno dico quello col Napoli, per la bellezza del gol“.

C’è spazio anche per svelare l’origine del suo soprannome: “Perché Pattolino? E’ una storia vecchia, mio cuginetto da piccolo non riusciva a chiamarmi Marco e gli usciva Patto, Pattolino“.

“Il mio idolo da bambino era Gianfranco Zola: tifavo già per il Cagliari, ma quando lui era a Parma simpatizzavo anche per loro“.

Per chiudere, il bomber mostra ancora una volta come unire la classe del campione e l’umiltà del bravo ragazzo: “Il sogno di una vita? Essere qui, in serie A ed in nazionale. Comunque non mi appago, cerco sempre di migliorarmi“.