2014
Se ne dicon di parole
Per fortuna siamo alla fine.
Alla fine di un campionato tra i più brutti che ricordi forse nell’ultimo decennio, alla fine di un percorso fatto di parole, ora del presidente, ora delle autorità, ora di capitan Conti.
Parole che prendono il posto del bel gioco, della competitività, dell’entusiasmo che uno sport come il calcio dovrebbe avere.
Un anno di tormenti, ora Is Arenas, ora il Sant’Elia, il Nereo Rocco, la capienza a cinquemila, no forse a dodicimila, no forse no….
Umiliazioni continue che tifosi e giocatori che hanno a cuore questa maglia hanno dovuto subire domenica dopo domenica.
Ieri c’era da apporre quella famosa ciliegina sulla torta per guadagnarsi una fetta di salvezza e bene o male , ce l’abbiamo fatta.
Partita brutta quella giocata ieri a Modena, tra due squadre che si sono studiate per più di mezz’ora, una in attesa del passo falso dell’ altra e il primo passo falso lo ha fatto il Cagliari: errore da principiante di Astori in difesa e per Zaza e’ facile insaccare la palla alle spalle di Avramov.
Squadra lenta, costruzione del gioco pressoché inesistente e Andrea Cossu seduto in panchina, a dimostrazione che qualcosa tra lui e la società si è rotta da tempo.
Con tutto il rispetto per Ivo Pulga, che è stato chiamato di fretta ad assistere il malato, ma il gioco o meglio il non gioco, da domenica scorsa non cambia di una virgola!
Lopez-Pulga, una coppia scoppiata ma che aveva presumibilmente un unico marchio indelebile.
Comunque ormai è tardi, non si combatte per il bel gioco, ne’ per obbiettivi importanti, ieri si combatteva per preservare la serie A e una chiara ipoteca sembra esser stata messa.
Noi semplicemente, non vediamo l’ora che cali il sipario su questo orrendo campionato e così sarà fino all’ ultima partita, emozioni soffocate che hanno troppo spesso lasciato spazio alla paura e alle eccessive inutili parole.
Ora la speranza dei tifosi e’ sempre legata a parole, parole di sostanza pronunciate dal sindaco e da una fantomatica società della quale ancora non si e’ svelata l’identità che promettono stadio nuovo e obbiettivi importanti…
Ma siamo stanchi delle parole e aspettiamo e speriamo solo, affinché diventino presto fatti.