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Semplici: «Allenare il Cagliari è come farlo in una piccola nazione. Ranieri ha…»
Leonardo Semplici, ex allenatore di Cagliari e Spal, ha rilasciato delle dichiarazioni sul suo passato in Serie A e tanto altro
Quest’oggi TMW ha riportato le parole del tecnico Leonardo Semplici, ospite della trasmisssione “ImmediAta Vigilia” su Radio Tv Serie A. L’ex allenatore di Cagliari e Spal ha rilasciato delle dichiarazioni sul suo passato nel massimo campionato italiano e non solo. Le sue parole:
RIMONTA – «Nonostante lo 0-3 il Cagliari aveva avuto alcune opportunità, un palo, un rigore sbagliato, ma sono stati capaci di ribaltare la situazione con dei gol anche molto belli. Una situazione che nel mio piccolo avevo vissuto, un 4-3 al Parma nell’anno in cui ci siamo salvati».
CAGLIARI – «Mi ha fatto molto piacere questo loro successo perché io sono rimasto molto legato a questa terra, a questi tifosi, a questa società. Un’esperienza bellissima, allenare il Cagliari è come allenare una piccola nazione».
RANIERI – «Ora hanno un allenatore che ha fatto la storia del calcio, non solo italiano, hanno conquistato una grande promozione e adesso dopo le difficoltà iniziali si stanno riprendendo, ritrovando l’entusiasmo e l’autostima di cui avevano bisogno».
VICARIO – «All’epoca il titolare a Cagliari era Cragno, che era uno dei tre portieri della Nazionale. Nel momento in cui Cragno ebbe dei problemi, gli diedi l’opportunità di esordire contro l’Inter di Conte a San Siro: nelle 4-5 partite che ebbe a disposizione dimostrò subito di aver delle qualità tecniche, ma anche umane, importanti. A Empoli poi ha avuto un percorso eccellente, affermandosi anche avendo la possibilità di sbagliare. Oggi mi fa molto piacere vedere un mio ex calciatore a quei livelli».
SERIE A – «Non mi sembra un campionato livellato verso il basso, anzi c’è maggiore equilibrio: non c’è più il Napoli che l’anno scorso fin dall’inizio aveva dominato, credo sia più affascinante e combattuto, ci sono anche alcune sorprese. Vedo un miglioramento generale, anche nei singoli: ci sono tanti giovani e parecchi nuovi giocatori che si stanno affermando. È un aspetto importante affinché il campionato di Serie A venga apprezzato in Italia ma anche all’estero».