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Semplici: «Il calcio è fare quel che è giusto sul campo. Per il futuro…»

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Leonardo Semplici, tecnico del Cagliari, commenta a “Tutti i convocati” la salvezza della sua squadra. La partita contro il Milan per onorare la maglia

Il Cagliari continua a festeggiare la sua salvezza, arrivata dopo un campionato burrascoso e culminata in uno spettacolare miracolo sportivo, i cui meriti vanno anche se non soprattutto a Leonardo Semplici che è riuscito a far rinascere una squadra che in tanti davano ormai per spacciata. È proprio il tecnico rossoblù a commentare ai microfoni di “Tutti i convocati”, trasmissione di Radio24 questo importante traguardo e la grande prestazione di ieri sera contro il Milan.

SALVEZZA – «Abbiamo fatto una bella cavalcata, quasi impensabile al mio arrivo. I ragazzi sono stati veramente bravi a cambiare ritmo, a mettersi in discussione. Cosa che forse prima non lo avevano fatto nella maniera giusta. Merito a loro e abbiamo raggiunto questo obiettivo».

MILAN – «Il calcio è questo, era giusto. Se non è sempre stato così il calcio bisogna cambiare. Poi vince la migliore, il Milan veniva da un percorso eccezionale. Alla fine la qualificazione non dipenderà dal nostro risultato ma da tanti fattori. Era giusto per noi giocare così, e mi auguro e penso faremo lo stesso domenica. Io credo che il Milan ha delle qualità, magari facendo tante partite in una settimana ci sta poter pagare sotto l’aspetto sia fisico che mentale. Poi hanno trovato un Cagliari in palla. Hanno trovato delle difficoltà che forse non pensavano di trovare però io credo che il Milan abbia tutte le possibilità di fare una grande partita anche a Bergamo».

DA PARMA –  «Chiaro che da Parma in poi c’è stato un cambio di mentalità ma l’allenamento chiave è stato il martedì dopo la sconfitta con il Verona, lì ci siamo confrontati nello spogliatoio. Un confronto abbastanza forte da parte mia nei confronti dei ragazzi e da lì chiarendo alcuni punti, secondo me determinanti, è partita la nostra rincorsa. La domenica dopo a San Siro con l’Inter abbiamo perso ma contro una grande squadra e poi abbiamo avuto quel pizzico di fortuna con il Parma che in questi casi ci vuole e siamo stati bravi a ribaltarla. E da lì è cambiata l’inerzia dei ragazzi e del nostro campionato».

FORZA DEL CAGLIARI – «I ragazzi si sono resi conto che i cognomi non vanno in campo ma ci vanno gli uomini. Una squadra che si è ritrovata a lottare per un obiettivo che inizialmente non era preventivato e si è trovata in una situazione che ogni domenica aspettavano che uno di loro, un nome dei loro, la risolvesse e così non succedeva. Io quando mi hanno detto di venire a Cagliari e ho guardato la formazione ho detto ci vado di corsa, poi mi sono reso conto che in effetti c’erano delle problematiche. Però piano piano con il lavoro, con l’aiuto della società, con quello del direttore (Capozucca ndr.), e soprattutto del mio staff, oltre alla disponibilità dei giocatori abbiamo raggiunto un traguardo straordinario. Visto che molti ci davano già per retrocessi».

FUTURO – «L’anno prossimo? Con il Cagliari abbiamo l’accordo ma come è giusto che sia a fine campionato ci vedremo con il presidente e il direttore e vedremo il da farsi. Per provare a programmare qualcosa di comune accordo, poi vedremo perché i matrimoni si fanno sempre in due. Io sono contento di avere avuto questa opportunità e li ringrazio sicuramente. Per me è stata un’esperienza straordinaria. A Cagliari guidi un popolo, una terra, una regione e questo mi riempie di orgoglio. Poi per il futuro mi auguro che sia importante. Però in questo momento sono molto felice».

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