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Semplici: «La salvezza di Cagliari è stata una delle soddisfazioni più forti»
Leonardo Semplici, ex allenatore di Cagliari, Spal e Spezia, ha rilasciato una lunga intervista per Cronache di Spogliatoio
Ripercorrendo le tappe della propria carriera l’ex allenatore del Cagliari Leonardo Semplici ha rilasciato una lunga intervista per Cronache di Spogliatoio. Il tecnico toscano ha parlato di diversi giocatori come Vicario, Petagna e Nainggolan. Le sue parole:
SALVEZZA A CAGLIARI – «Nella mia carriera di allenatore mi sono tolto parecchie soddisfazioni, credo che la salvezza di Cagliari sia stata una di quelle più forti, anche perché al mio arrivo la situazione era piuttosto complicata. Partivamo da un bottino di appena 15 punti in 23 partite, da lì è iniziato un percorso straordinario: siamo riusciti a ribaltare il rendimento nelle restanti 15 gare ottenendo 22 punti, una media quasi da Europa League. Ridisegnammo la fisionomia della squadra e conquistammo la salvezza addirittura con due partite di anticipo»
IMPRESA DI PARMA – «Ricordo che la svolta della nostra stagione arrivò in casa contro il Parma, uno scontro diretto importantissimo per entrambe. Una partita rocambolesca che ci ha sempre visti in svantaggio, tanto che al 90’ eravamo sotto per 3-2 e in pochi minuti l’abbiamo ribaltata per 4-3. Quella vittoria ci diede una spinta emotiva incredibile, la fiducia e l’autostima salirono alle stelle e ci permisero di continuare la nostra corsa salvezza con una maggiore consapevolezza. Di quell’impresa ricordo con piacere l’esordio di Vicario, il contributo di giocatori esperti come Nainggolan, Godín, Pavoletti, Nández. Ma soprattutto mi colpiscono, a distanza di oltre due anni, il grande affetto e la stima immutata che i tifosi del Cagliari mi dimostrano ancora oggi in ogni occasione. Quella credo sia la soddisfazione più grande che mi porto dentro di quell’impresa clamorosa»
VICARIO – «Oltre a Meret, ho avuto la fortuna di allenare e far esordire in Serie A anche Vicario. Lo feci esordire a San Siro contro l’Inter, non un contesto facile anche se in quel momento non c’era il pubblico, ma dimostrò subito di avere grandi capacità e di avere un’ottima personalità, perché quando giochi quelle partite bisogna che sotto l’aspetto caratteriale mentale tu sia pronto, e lui ha dimostrato di esserlo. Con l’Empoli ha fatto un percorso veramente eccellente, dove è cresciuto ancora e si è meritato questo trasferimento in Premier. Vedere due giocatori che ho allenato e che che ora fanno parte in pianta stabile della nazionale, mi fa enormemente piacere»
NAINGGOLAN – «Quando sono arrivato a Cagliari, aleggiavano molte storie particolari intorno a Radja. Sembrava che fosse una continua festa. Invece ho trovato un grande professionista, un grande giocatore e sicuramente uno dei più forti che ho allenato. Un ragazzo di grande disponibilità, di una bontà unica che si è sempre comportato in maniera ottima. Un giorno, per il suo compleanno, festeggiò con i ragazzi della squadra. La mattina seguente, il preparatore atletico mi disse ‘Guardi mister, ieri sera hanno fatto tardi alla festa, meglio se Radja fa differenziato a parte…’, ma nonostante il mio consiglio il calciatore si rifiutava e voleva allenarsi in gruppo, senza favoritismi. Dovetti convincerlo in maniera importante, dicendogli ‘Guarda, meglio se non esageri, rischi di farti male, non voglio pregiudicare il tuo cammino’. Fu determinante in quella stagione»
PETAGNA – «Quando è arrivato alla SPAL da una squadra importante come l’Atalanta, lui aveva fatto intravedere buone cose, ma sotto l’aspetto realizzativo aveva qualche difficoltà. A lui piaceva far giocare più di raccordo, nonostante avesse un fisico da prima punta. Dopo i primi allenamenti gli spiegai: ‘Guarda Andrea, se non giochi vicino alla porta e non ci fai almeno 10 gol, non ci salviamo. Qui devi stare dentro l’area’. Questo ha fatto iniziare una collaborazione che sicuramente ha portato a dei benefici in primis a lui e poi a tutti noi, dove fece primo anno 15 gol e il secondo 13. Mi auguro a Cagliari possa ripetersi».