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Serie A, la nuova vita degli arbitri: come si preparano al campionato
Serie A, con la ripresa del campionato cambieranno i modi di fare degli arbitri. Dall’appello inedito all’isolamento: le novità
Il “fortino” Coverciano è tornato a respirare calcio, dopo che nei mesi più bui aveva aperto i cancelli ai pazienti meno gravi risultati positivi al coronavirus. E ora che il Covid-19 sembra aver allentato la morsa i cancelli si sono riaperti per i 21 arbitri di Serie A e i 15 di B insieme ai Var Pro, riuniti dal 3 giugno, ieri sono stati raggiunti dagli assistenti che resteranno in gruppo fino a giovedì. È il ritiro, l’unico in questa strana fine di stagione, dei direttori di gara.
Come scritto da La Gazzetta dello Sport, l’avvicinamento alle partita dei direttori di gara cambierà notevolmente. Nessun raduno, come detto, prima e dopo ogni giornata. Oltre alla necessità di evitare assembramenti inutili non ce ne sarebbe il tempo, con un calendario tanto fitto (al massimo 24 ore tra la fine di una giornata e quella successiva) che le stesse designazioni saranno probabilmente comunicate sulla base dei singoli giorni di gioco, con il congruo anticipo, e non per le intere giornate. La vigilia delle gare trascorrerà nelle rispettive case per i direttori di gara e saranno sottoposti a tampone senza lasciare i propri comuni di residenza. Cambiamenti anche in campo: all’appello non sarà effettuata la verifica dei tesserini, mentre durante la gara il Covid ha imposto un giro di vite a regole già presenti. Se le proteste erano già vietate, ora per confrontarsi con il direttore di gara si dovranno mantenere distanze di almeno 1,5 metri.