Editoriale
Serie A: una Juve a lenta guarigione, le romane inciampano su Tudor e Mazzarri
Il big match Juve-Milan non ha dato lo scossone alla Serie A ma confermato lo stato confusionale dei bianconeri e le ambizioni rossonere. E intanto le romane hanno clamorosamente steccato…
Quattro giornate di Serie A e la Juventus rimane ancorata al diciottesimo posto della classifica. Insomma, se il campionato finisse oggi, i bianconeri sarebbero retrocessi. Sensazionalismi a parte, le serata dello Stadium ha confermato il deludente trend di questo inizio di stagione.
Anche contro il Milan squadra svuotata dopo un buonissimo primo tempo e l’ormai consueta rimonta subita a rovinare la domenica di Max Allegri. Il quale si è assunto una considerevole dose di colpevolezza, in particolare per sostituzioni poco utili e funzionali nel quarto d’ora finale.
Insomma la guarigione appare tutt’altro che completa, malgrado qualche flebile segnale di ripresa si riesca a percepire. Szczesny determinante in positivo, Morata e Dybala vivaci e pungenti, Bonucci e Chiellini sempre sul pezzo. Ora si tratta di trovare l’equilibrio tattico e mentale definitivo, anche perché Chiesanon può e non deve restare in panchina.
Dall’altro lato della medaglia, la consapevolezza rossonera pur avendo mancato il colpo del ko alla Vecchia Signora. Ennesima conferma di un percorso di crescita convincente e inesorabile che fa del Diavolo una chiara pretendente allo Scudetto. Step fondamentale sarà il recupero di Kessié e Theo Hernandez, colonne del recente passato e oggi lontani parenti di loro stessi.
Buon per Milan e Juve che le romane abbiano steccato, incespicando negli ostacoli proposti dalle due novità della settimane. La Lazio ha confermato la settimana di appannamento, riuscendo solo in extremis ad agganciare un Cagliari rilanciato in pochi giorni da Mazzarri.
E ancora peggio ha fatto la Roma, malgrado il gol irreale di Pellegrini. Il redivivo Verona di Tudor ha messo a nudo le lacune difensive che i giallorossi avevano manifestato già nelle prime, pur vincenti, apparizioni. Per Sarri e Mourinho, il lavoro è appena cominciato. E il primo derby dell’anno già incombe…