2015

Serie B, Abodi: «Vogliamo ripartire nel migliore dei modi. Sarà un campionato equilibrato»

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Al termine della cerimonia di presentazione del calendario della prossima Serie B svoltasi a Pescara, il presidente di Lega Andrea Abodi ha espresso le sue impressioni sul campionato che prenderà il via tra due settimane ai microfoni di Sky Sport. Queste le parole del massimo esponente della serie cadetta: «Sarà un campionato equilibrato, fino all’ultima giornata. Dobbiamo dimostrare che tutti siamo migliorati, per questo motivo abbiamo ufficializzato il calendario con una X e una Y. C’è una ferita che dobbiamo rimarginare ed accadrà nei prossimi giorni, quando sostituiremo queste lettere con i nomi delle società. Vogliamo ricominciare nel migliore dei modi, con gli ingredienti di sempre ma rafforzati perché abbiamo la volontà di assumerci sempre più responsabilità. I nostri tifosi devono essere sicuri che vogliamo rappresentare il calcio vero, poi qualche delinquente lo si trova sempre in giro ma ci stiamo attrezzando ad individuarlo in tempo. Abbiamo bisogno che le sentenze ci riconsegnino una credibilità che non sempre ci è stata assicurata».

 

Oltre al cenno sulle vicissitudini relative al caso Catania, che hanno inevitabilmente condizionato la compilazione del calendario, con ancora due incognite sulle partecipanti, non manca la soddisfazione per un regolamento che premia la valorizzazione e l’impiego dei giovani italiani: «Vivo con un certo distacco il calciomercato, promuovo chiunque faccia dei buoni colpi purché giovani, italiani o di scuola italiana. Questo campionato avrà più o meno il 40% di calciatori italiani sotto i 21 anni e il 70% italiani o di scuola italiana. E lo inizieremo con la medaglia d’oro che abbiamo rivinto con la nazionale dopo 18 anni come Universiadi e dopo 9 anni dall’ultima vittoria federale al mondiale. Ma non ci fermeremo, ho chiesto di poter gestire la nazionale per i Giochi del Mediterraneo ed abbiamo in programma di costruire un campo a Lampedusa in segno di rispetto per una terra che merita un po’ di normalità».

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