2014

Silvestrone reagisce agli attacchi: «Basta minacce, è il momento delle carte»

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Luca Silvestrone, intermediario del fondo d’investimento che sta trattando con Massimo Cellino per l’acquisto del Cagliari Calcio, reagisce alle pressioni di questi giorni prendendo posizione contro le accuse mosse nei suoi confronti ad opera di parte della stampa.
Attraverso Facebook, strumento caro all’imprenditore ravennate, Silvestrone affida il suo pensiero a queste parole:
«Oggi non ho parlato perché colpito dal lutto della mia collaboratrice e perché attendevo anche io novità. Capirete che in questa fase della trattativa il silenzio e’ d’obbligo. Sono autorizzato a dire che la situazione è positiva, che è il momento delle carte e dei contratti e speriamo a brevissimo delle firme. Quindi abbiate fiducia anche quando non sentite novità. Ci siamo. Siamo confusi, amareggiati, umiliati da ciò che sta accadendo in queste ore. L’unione sarda che da sempre è stata sponsor del progetto, casualmente e’ diventata il giorno dell’accordo la più accesa denigratrice mia e del progetto stesso. La cosa insopportabile sono le minacce velate, i toni e i metodi. Sui profili Facebook del direttore e di alcuni redattori si usano termini come buffone, ecc poi insulti alla mia persona, al fisico, alla mia vita privata. Ieri hanno ridicolizzato una bellissima dichiarazione di Dan Meis che parlava dell’accordo con il Cagliari, del sostegno a me e una dichiarazione d’amore verso i tifosi del Cagliari e l’impegno per lo stadio. Oggi sui profili Facebook e Twitter hanno nuovamente mandato un avvertimento dicendo che domani avrebbero detto di tutto su di me. Il direttore ieri aveva detto che mai avrebbe postato altro su Facebook e dopo poche ore ha esternato nuovamente annunciando notizie clamorose contro di me. Ovviamente parleranno ancora di Sulmona perché reati non ne ho mai commessi, perché la mia vita professionale e’ limpida e cristallina e quindi notizie vecchie di anni tireranno fuori. Però ora si è superato il limite e questa cosa sta infastidendo molto gli investitori. Qual è il problema? I terreni?la costruzione ? Lo dicano chiaramente. A chi giova questa guerra? Se hanno delle prove che le Tirino fuori. Altrimenti stiano zitti. Io ho chiamato il direttore dell’unione, mi ha risposto attraverso un articolo in cui mi diceva che essendo un cinghiale non mi parla se non in tribunale. Ho mandato un sms all’editore chiedendo un colloquio distensivo per chiarirci senza problemi, mi ha risposto che non mi parla. Ho chiesto anche un confronto pubblico ma ovviamente non hanno risposto. E’ troppo facile nascondersi dietro ad un Tweet o alla diffamazione evitando il confronto. Faccio due considerazioni: la prima sugli investitori. Vi giuro che non si sono tirati indietro anzi stanno facendo di tutto per garantire la conclusione immediata del contratto. Però sono delusi da queste polemiche, da queste intimidazioni e non capiscono perché debbano accadere queste cose. Oggi mi hanno detto: ma ci vogliono? Questo e’ il clima ? Ci dicano chiaramente cosa vogliono fare. La seconda riguarda me. Avete visto cosa sto facendo per questo progetto. Non vedo da un mese mia figlia, ho sospeso quasi le altre mie attività, sto trascurando la salute. Criticatemi pure ma un po’ di rispetto no? Solo questo: rispetto ed educazione. Deve andare a Giulini il Cagliari? Per questo deve essere indebolita l’altra trattativa ? Che ce lo dicano chiaramente. Ma basta davvero con insulti, diffamazioni e cattiverie. Per la prima volta vi chiedo di far sentir la vostra voce, di sostenere il nostro sforzo perché questo e’ il momento più delicato e nessuno deve mettersi in mezzo. Siamo ad un passo davvero. Non dobbiamo permettere che interessi personali prevalgano su quelli di una regione».

Le schermaglie non cessano dunque, mentre tutto il popolo rossoblù attende sviluppi che possano finalmente mettere fine a uno stato di sospensione che snerva tifosi e protagonisti della vicenda.

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