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Simeone: «Sono cresciuto e voglio la Nazionale. Futuro? A Cagliari»
Giovanni Simeone si racconta ai media argentini: la soddisfazione per il rendimento recente, l’ossessione per la Nazionale e il futuro dell’attaccante del Cagliari
Dodici gol in campionato, molti dei quali realizzati durante il tour de force finale: Giovanni Simeone racconta a Olé il suo segreto: «Tutti mi hanno chiesto cosa abbia fatto in quarantena, la verità è che mi ha aiutato a migliorare. Sono stati 40, 60 giorni in cui ho cercato di migliorare i dettagli di cui avevo bisogno per crescere. Mi hanno detto che corro molto, ho iniziato a studiarne le ragioni. Ho approfittato di qualcosa che non mi era mai successo, ossia guardare gli allenamenti di mio padre, per imparare i movimenti che fanno gli attaccanti dell’Atletico Madrid. Mi ha mostrato tantissimi di video di esercitazioni, mi ha aiutato molto ad imparare a muovermi meglio in campo».
L’attaccante del Cagliari ha il chiodo fisso dell’Argentina: «Dal giorno in cui sono andato in Nazionale, non sono più riuscito a pensare a nient’altro che a tornarci. Non dimenticherò mai quella prima partita e l’ultima in cui sono entrato e ho dato a Dybala il passaggio per il suo primo gol. Segnare 12 gol a Cagliari e ripetersi nel calcio italiano per quattro anni non è facile. So che sto facendo le cose nel modo giusto. E continuerò su questa strada. Non penso che il mio obiettivo sia aspettare una chiamata, il mio obiettivo è continuare a insistere ed è così che arriverà».
Simeone parla anche del suo futuro: «A Cagliari. Ho detto a Leo Rodríguez (agente e uomo di fiducia) che non voglio sapere nulla o ricevere una chiamata. Il futuro? Non lo so, un giorno mi vedo in uno dei club più importanti ma non è che dico “Voglio andare in questa o quell’altra squadra”, perché la verità è che con la testa sono a Cagliari».