Stadio, Sant'Elia come Is Arenas: la burocrazia frena l'apertura del vecchio impianto - Cagliari News 24
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2013

Stadio, Sant’Elia come Is Arenas: la burocrazia frena l’apertura del vecchio impianto

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L’ennesimo rinvio sull’apertura del Sant’Elia e dunque sul ritorno del Cagliari in città sembra far rivivere alla squadra e ai tifosi la situazione di un anno fa, quando a Quartu, tra sconfitte a tavolino, gare a porte chiuse o a capienza ridotta, ricorsi al Tar e inchieste giudiziarie, lo stadio di Is Arenas messo su in quattro e quattr’otto dal presidente Cellino non riuscì a superare le forche caudine della burocrazia, tanto che al termine di una stagione estremamente complicata, non solo sul piano sportivo, culminata con l’arresto del patron rossoblù e del sindaco di Quartu, Mauro Contini, il Cagliari Calcio decise di smontare l’impianto e di riallacciare i rapporti con il Comune di Cagliari per il ritorno della squadra in città. 

Ecco dunque che a luglio la politica scende in campo per riaprire il vecchio impianto del capoluogo: il Presidente della Regione si fa promotore dell’iniziativa: riunioni nel segno della diplomazia, tavoli tecnici e dichiarazioni d’intenti, Comune e società che finalmente sembrano trovare un punto d’incontro su presente e futuro del Sant’Elia, una nuova Convenzione e la promessa del Sindaco Zedda (alla presentazione del piano triennale delle opere pubbliche) davanti alle telecamere: «Entro agosto il Sant’Elia non si potrà demolire e ricostruire, ma almeno potremmo fare in modo che la squadra ci possa giocare»

Le premesse sembravano dunque ottime per tornare il prima possibile a riabbracciare i propri tifosi. D’altra parte, il rapporto con l’amministrazione comunale era stato ricucito e ottenere le autorizzazioni per uno stadio già esistente, che sino ad aprile 2012 aveva l’agibilità per 14.250 persone, avrebbe dovuto rivelarsi di gran lunga più semplice e in grado di accorciare i tempi. Invece, anche in questo caso, nessuno sconto. Anche se la ristrutturazione iniziata a fine agosto è poco più di un restyling in attesa che Comune e Cagliari si mettano d’accordo sulla realizzazione del nuovo Sant’Elia, la burocrazia si è messa ancora una volta di traverso e così Coni, vigili del fuoco, Asl, Municipio e via discorrendo, hanno chiesto e ottenuto modifiche ai progetti iniziali, sino ad arrivare alla richiesta di integrazioni documentali da parte delle due commissioni.

Impossibile, d’altra parte, capire quali documenti mancano con certezza. Come al solito, dagli enti coinvolti non arriva nessun segnale specifico, anche se dalla riunione della Commissione comunale di vigilanza è trapelata la mancanza di alcune certificazioni e documenti di collaudo, oltre a qualche difformità tra i vari progetti, come si legge sull’edizione odierna de L’Unione Sarda. Il Cagliari, dal canto suo, già nella giornata di giovedì ha integrato la documentazione richiesta con oltre 900 fogli, ma il materiale sarà esaminato solo nella giornata di domani, che a questo punto si rivela decisiva in vista della prossima gara con il Catania. Quando il Cagliari potrà tornare al Sant’Elia dunque non si sa: tra rinvii, nuovi documenti e minacce di scioperi, certo è che la burocrazia ha ancora una volta la meglio. 

 

 

 

 

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