2013
Suazo: “Giocare nel Cagliari la mia decisione migliore in carriera”
David Suazo, ex attaccante del Cagliari e attuale osservatore della club rossoblù, ha rilasciato una lunga intervista al sito fifa.com. Queste le sue parole tradotte dalla redazione di Cagliarinews24.com:
“E’ stato difficile per me ritirarmi dal calcio giocato. Il calcio dà emozioni bellissime. Mi sto abituando un poco alla volta. Adesso sono di nuovo impegnato col Cagliari. E’ stato difficile, quando ero giovane, abbandonare la mia terra e la vita di tutti i giorni.
Ho avuto successo nel paese del catenaccio? Ognuno cerca di dare il meglio di se, mi ha aiutato parecchio il fatto di essere stato un giocatore molto veloce. In Italia il calcio è molto tattico, ho dovuto lavorare tanto. Mi ha aiutato a crescere.
Quale soprannome preferisco tra King David e Pantera Nera? Non saprei. Sono soprannomi che mi hanno dato i tifosi a testimonianza del loro amore per me. Mi piacciono entrambi.
Sono molto soddsfatto della mia carriera, ma come ogni altro giocatore dico che avrei potuto fare di più.
Il gol che ricordo volentieri con l’Honduras? Sicuramente la rete che segnai all’esordio con la maglia dell’Under 21 contro il Guatemala nel 1998. Gol valido per le qualificazioni ai mondiali giovanili.
Quali paure avevo quando ho lasciato l’Honduras a soli 19 anni? Le stesse di qualsiasi altro calciatore. Sarei andato in un altro continente senza avere un’idea di cosa mi aspettasse. Ho dovuto imparare altre culture e un’altra lingua. Qualche volta son dovuto tornare a casa, ma poi mi sono abituato. La mia famiglia mi ha aiutato molto, in particolare mio fratello Nicola. Anche lui giocava a pallone, così mi spiegava i problemi che avrei incontrato in Europa.
Cosa direi al Suazo diciannovenne che lascia la propria casa? Che l’importante è credere in se stessi e che non si può realizzare qualcosa senza lavorare duramente.
Se questa generazione di giocatori dell’Honduras potrà tornare a giocare i mondiali? Il ct Suarez ha praticamente ricostruito la squadra che ha disputato l’ultima coppa del mondo e questo è molto importante.
Se abiterò in Italia? Per il tempo necessario, sì. Lavoro per il Cagliari e i miei bambini vanno a scuola in Sardegna.
Il mio allenatore preferito? Jose de la Paz Herrera.
Il mio idolo? Ronaldo.
Il difensore più forte che mi ha marcato in carriera? Alessandro Nesta.
La partita della vita? La prima: Motagua-Olimpia del 1999.
La decisione migliore che ho preso in carriera? Andare a giocare nel Cagliari.
Il mio più grosso rimpianto? Essermi ritirato dal calcio giocato.
A chi darei il cartellino rosso? Al razzismo“.