2013
Tar Lazio, qualche elemento sulla decisione di oggi
Incassato il colpo di giornata, ossia preso atto che il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Cagliari e quindi la richiesta della società di giocare sul campo la partita Cagliari–Roma, è forse il caso di fare chiarezza sulle due linee portate avanti dalle società sportive in questa sede.
Il Cagliari come evidenziato dal suo difensore chiedeva che, sentite le sue ragioni, il Tar disponesse una reintegrazione in forma specifica, ossia una riparazione del danno subito che consistesse nel materiale svolgimento della partita.
Il Giudice Amministrativo ha respinto il ricorso assumendo, ancor prima di una valutazione delle diverse ragioni, l’inammissibilità della richiesta, davanti allo stesso, di una reintegrazione in forma specifica.
Come indicato dal legale della Roma il Tar baserebbe questa decisione sul riferimento ad un pronunciamento della Corte Costituzionale (sentenza n°49 del 2011) con la quale la Corte ha ritenuto non fondata una questione di costituzionalità circa il decreto legge 220/2003 (poi modificato e convertito in legge 280/2003).
In sostanza la Corte Costituzionale non ha riconosciuto l’incostituzionalità (la doppia negazione è voluta, visto che la Corte si pronuncia su questo tipo di questioni senza però statuire la costituzionalità) del testo “nella parte in cui riserva al giudice sportivo la cognizione sulle controversie relative alle sanzioni disciplinari non tecniche inflitte ad atleti, tesserati, associazioni e società sportive, sottraendola al giudice amministrativo, anche là dove esse incidano su diritti ed interessi legittimi che, per l’ordinamento generale, il rimettente TAR è chiamato a tutelare“.
La sentenza odierna del Tar rientrerebbe quindi nel medesimo orientamento, ossia quello di impedire un’ingerenza del giudice amministrativo nel campo del giudice sportivo, al fine di evitare una “forma di intromissione non armonica rispetto all’affermato intendimento di tutelare l’ordinamento sportivo“.
Presumibilmente sarà questo il punto che i legali del Cagliari cercheranno di scardinare in sede di appello davanti al Consiglio di Stato.