2014

Tavecchio sceglie Conte e contrattacca: «La formazione non la farà lo sponsor»

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Il calcio italiano, protagonista di uno dei suoi periodi più magri di soddisfazioni in ambito prettamente sportivo e segnato da una spaccatura dopo l’altra, affronta con la nomina del nuovo ct della Nazionale un altro turbinio di polemiche.
E’ storia di appena pochi giorni fa l’elezione di Carlo Tavecchio a presidente federale, carica assunta in una ridda di contestazioni e difese in seguito alle uscite poco felici del dirigente. Oggi si riparte con un nuovo giro di giostra, al centro dell’attenzione c’è la scelta di nominare Antonio Conte nuovo allenatore degli azzurri.

L’ex tecnico della Juventus, corteggiatissimo dal neopresidente, ha raggiunto con la federazione un accordo che prevede tutta una serie di ampi poteri decisionali in merito alla preparazione della nazionale maggiore e alla gestione di quelle giovanili. A far discutere è anche la formula contrattuale, che prevede una sostanziosa partecipazione del marchio Puma e svariati bonus legati ai risultati.

Da alcune parti si è fatto notare che la presenza di uno sponsor tecnico, legato anche a tanti calciatori, possa giocare un qualche ruolo in scelte come quelle che riguardano le convocazioni.
Tavecchio in persona, oggi ai microfoni di Radio24, ha difeso la sua politica e motivato la decisione di affidarsi all’allenatore leccese: «Sono molto soddisfatto, con il contratto di Conte abbiamo inaugurato una nuova stagione nel fare marketing. Ho soprannominato Conte ‘condottiero’. Era la persona che ci voleva per dare una scossa alla nostra situazione. Le polemiche? Resto meravigliato. Non capiscono che il Paese è addormentato e questo è un investimento anche sul marchio Italia. Conte spenderà in Italia fondi che vengono dagli Usa. A noi interessava un grande tecnico e l’abbiamo avuto a condizioni convenienti. La Puma? Non farà la formazione, cosa cominciamo a farneticare… Conte è indipendente e sceglierà chi vuole. Non ci sarà alcuna pressione su di lui. Avevamo bisogno di un tecnico, lui è il più grande e l’abbiamo».

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