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Torino-Cagliari, sfida a distanza tra Sirigu e Cragno
Torino-Cagliari è anche una sfida a distanza tra Sirigu e Cragno. I due, compagni in Nazionale, si ritroveranno da avversari nel lunch match di domenica
Il lunch match di domenica tra Torino e Cagliari metterà di fronte due dei tre portieri della Nazionale. Salvatore Sirigu contro Alessio Cragno, l’esperienza contro la freschezza e la voglia di emergere. Dal Palermo al Paris Saint-Germain, dove Sirigu ha toccato il picco della sua carriera, per poi far ritorno in Italia. In mezzo anche l’esperienza spagnola, tra Siviglia ed Osasuna, da dimenticare. Il classe ’87 di Siniscola, provincia di Nuoro, nell’estate 2017 è tornato in Italia per iniziare un nuovo capitolo. Al Torino Sirigu si è ripreso la Nazionale a suon di prestazioni sopra la media ed è diventato un elemento fondamentale per i granata. Il portiere sardo ha raccolto 29 presenze stagionali: appena due assenze, per infortunio. In questo campionato ha sfiorato il record di imbattibilità del Torino 1945/46, che mantenne inviolata la propria porta per sette gare di fila: Sirigu è arrivato a sei. In tutto sono 12 i clean sheets stagionali dell’ex portiere di Palermo e PSG.
L’altra porta dell’Olimpico Grande Torino sarà difesa da Alessio Cragno. Il portiere del Cagliari, sette anni più giovane del collega granata, è alla stagione della consacrazione. La straordinaria costanza di prestazioni hanno portato finalmente i riflettori anche sul ragazzo di Fiesole, che dopo l’ottima stagione passata si sta confermando ad alti livelli. Il classe ’94 è nel giro della Nazionale ma attende il suo turno, chiuso da Donnarumma e proprio da Sirigu. Le sirene di calciomercato si fanno sempre più insistenti, con la Roma in pressing per assicurarsi l’estremo difensore. Insomma, Cragno ormai non è più una sorpresa: superata la traumatica prima esperienza in Serie A ad appena vent’anni, il portiere è cresciuto esponenzialmente durante i prestiti a Lanciano e Benevento ed è tornato in massima serie con la giusta consapevolezza, dove in due stagioni è diventato un punto fermo della formazione sarda.