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Trapani e Pescara, una poltrona per due

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Manca solo un ultimo passaggio per completare la griglia di partenza della Serie A 2016/2017: la finale playoff di Serie B fra Trapani e Pescara deciderà quale sarà la ventesima squadra della massima categoria. A sfidarsi, in un doppio confronto che avrà luogo il 5 e il 9 giugno, due compagini che hanno affrontato la regular season con aspettative e rendimenti molto diversi fra loro.

 

TRAPANI – I siciliani, appena alla terza partecipazione al campionato cadetto, già adesso sono al punto più alto della loro storia. Partiti a fari spenti, i granata hanno trovato a campionato in corso la loro quadratura, data soprattutto dalla grinta trasmessa da mister Cosmi. Il Trapani ha saputo chiudere la stagione regolare al terzo posto, posizione che ne fa una rivelazione del campionato insieme al sorprendente Crotone. Al termine del girone di andata Citro e compagni avevano 29 punti e stazionavano nel grigio di un decimo posto, ma poi è scattato qualcosa nella mente dei siciliani. Dopo il giro di boa infatti nessuno ha fatto meglio del Trapani: 44 punti nel girone di ritorno hanno portato ai playoff (oltretutto dalla posizione migliore in classifica) e messo in chiaro che per forma fisica e fame gli uomini di Cosmi sarebbero stati un osso duro per chiunque. Nelle semifinali playoff oltretutto hanno liquidato senza troppi patemi lo Spezia, altra squadra in forma crescente durante l’arco della stagione.

 

PESCARA – Tutt’altra storia quella dei biancazzurri, che partivano con ambizioni di promozione diretta ma sono stati frenati dalla poca continuità. Artefici a tratti di un bel calcio, i ragazzi di Oddo hanno pagato le troppe pause di rendimento e vissuto sull’annata-monstre del bomber Lapadula, 27 reti in 40 presenze e nemmeno un rigore. Gli abruzzesi sono rimasti in zona playoff praticamente per tutto l’arco del campionato, uscendone solo sporadicamente e altrettanto sporadicamente assaporando il sogno di raggiungere Cagliari e Crotone. Proprio la sconfitta al Sant’Elia maturata a febbraio dopo una bella prestazione è stata forse la mazzata decisiva, cui è seguito un lungo periodo di crisi. Tecnicamente più attrezzato rispetto all’avversaria che troverà in finale, il Pescara gioca anche contro sé stesso: il momento decisivo è arrivato, non sono ammessi cali di concentrazione.

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