2015
Trapattoni: «Cagliari esperienza bellissima. Grande stima per Zola, domani…»
Giovanni Trapattoni, doppio ex di Cagliari e Inter, è intervenuto ai microfoni di Gianluca Di Marzio per presentare la sfida di domani sera al Sant’Elia tra rossoblù e nerazzurri. Il tecnico, che in Sardegna ha vissuto una parentesi non proprio fortunata nella stagione 1995/96, ha ripercorso la sua breve avventura alla guida del Cagliari, svelando alcuni aneddoti e cosà non andò in quella esperienza sulla panchina rossoblù.
Queste le parole di Trapattoni: «Una bellissima esperienza, mi sono trovato molto bene. Peccato perché quando lasciai il Bayern per andare a Cagliari, la squadra si indebolì un po’. Ci fu la partenza di qualche elemento, ad esempio Dely Valdes, che nelle stagioni precedenti aveva segnato molto ed era sicuramente un grande giocatore. Però devo dire che l’ambiente e i tifosi sardi sono stati eccezionali e io lasciai solamente perché a un certo punto la situazione stava precipitando e c’era bisogno di una scossa. In effetti ad inizio campionato facemmo bene giocando un buon calcio. Poi, purtroppo, in alcune partite dove magari avremmo meritato di più, arrivò qualche risultato negativo di troppo. Le aspettative erano tante, mi ricordo il grande entusiasmo con cui fui accolto, le mie precedenti esperienze parlavano di tante vittorie, e quel periodo difficile creò sicuramente delusione. Quando capii che non si poteva continuare, preferii lasciare, cosa mai fatta nella mia carriera. La qualità c’era, il problema fu la personalità e davanti alla classica “buccia di banana” ecco le difficoltà. Come spesso succede cambiando si produce la reazione voluta, “scopa nuova, scopa meglio”. Al di là di questa “macchia” nella mia carriera, devo dire che di Cagliari e dei tifosi cagliaritani ho uno splendido ricordo, di affetto, di attaccamento e di riconoscenza».
Poi il Trap torna sulla situazione attuale della squadra rossoblù e delle difficoltà che il Cagliari deve affrontare per centrare la salvezza: «La squadra in classifica è un po’ in difficoltà, ma io ho grande stima e fiducia nel lavoro dei miei giovani colleghi Zola e Casiraghi e del presidente Giulini. Li guardo con affetto perché conosco le difficoltà che si incontrano nelle isole, dove anche io ho avuto i miei problemi, nonostante l’esperienza da “girovago” del mondo. Gestire una squadra isolana non è assolutamente semplice: dalle difficoltà economiche, ad esempio quelle legate allo sponsor, a quelle logistiche, fino a quelle ambientali. Adesso magari fa freddo pure lì, ma in Sardegna non sempre c’è la temperatura ideale per allenare la squadra. Se invece godi di qualche mese fresco in più, sicuramente ne beneficia la condizione. Rispetto alle altre grandi città, magari anche quelle appena salite dalla B, il Cagliari è sempre stato un po’ penalizzato da tutti questi fattori».
Infine, un pronostico sulla sfida di domani sera: «Nel calcio non si può mai sapere. In novanta minuti, nonostante valori tecnici e classifiche differenti, si possono capovolgere le situazioni e alcune squadre, abbiamo l’esempio dell’Udinese nei precedenti campionati o del Sassuolo quest’anno, possono azzerare il divario. La differenza dovuta a organici superiori, alla tradizione delle città maggiori e le disparità economiche, è andata via via diminuendo nel corso degli anni. Una squadra ben organizzata che ha un gruppo che funziona, che affronta le partite con la mentalità giusta, psicologicamente preparata, può mettere in difficoltà chiunque. Abbiamo gli esempi di Napoli, Juventus e Roma nelle ultime partite. Per cui, se non hai un Messi o un Ronaldo, campioni che da soli risolvono le partite e ti assicurano sempre la giocata decisiva, le partite di oggi sfuggono a ogni pronostico. Personalmente starei molto attento e anche io ho avuto difficoltà in giro per l’Italia. Spero che sia una bella partita».