2013
Una partita gettata al vento
Amarezza. Questo il sentimento più diffuso tra i tifosi rossoblù dopo il 2-0 della Lazio sul Cagliari. Amarezza non tanto per la sconfitta in se, perdere all’Olimpico ci sta, quanto piuttosto per come è maturato il ko. Sì, perché come ha detto il tecnico Diego Lopez in mixed zone, l’ingresso in campo di Miroslav Klose all’inizio della ripresa ha dato una svolta decisiva alla partita. Il tedesco, infatti, in appena due minuti ha segnato il gol dell’1-0 con un perentorio colpo di testa e si è procurato il calcio di rigore per il definitivo 2-0 di Antonio Candreva. Davvero strano il calcio. Fino a quel momento erano stati i sardi ad imporre il proprio ritmo alla gara, con i biancocelesti completamente in balìa del palleggio di Conti & co. Nel primo tempo i capitolini – che ricordiamo non vincevano in campionato da più di un mese, 3-1 al Catania il 25 settembre – hanno confermato il loro brutto momento di forma, bloccati ed impauriti come mai si erano visti durante la gestione Petkovic. Le migliori occasioni, di fatto, le ha avute il Cagliari con Cabrera al diciasettesimo e soprattutto Ibarbo, fermato al momento del tiro da Novaretti al minuto venticinque. Bene l’attacco, bene il centrocampo con un Radja Nainggolan sempre più leader e per il quale probabilmente si scatenerà sin da gennaio un’asta tra le big della nostra Serie A, bene anche la difesa con Astori e Rossettini attenti nelle marcature e Perico e Murru in costante proiezione offensiva. Insomma, se la prima frazione di gioco fosse terminata con gli isolani in vantaggio non ci sarebbe stato niente da dire. Anche perché, ad eccezione del piattone di Anderson al trentasettesimo, facciamo fatica a ricordare altre conclusioni in porta dei padroni di casa.
Poi, come già detto, ci ha pensato Klose a salvare i compagni e il suo allenatore da una serata che stava prendendo una brutta piega. Con un giocatore del calibro del panzer in campo, la Lazio è come se si fosse sentita più disinvolta e sicura dei propri mezzi. I due gol hanno fatto il resto. Due gol che hanno mandato completamente in crisi gli undici di Lopez, apparsi per il resto del secondo tempo sfiduciati e in difficoltà nel creare pericoli a Marchetti se non con Nainggolan e Conti poco prima del triplice fischio del signor Massa.
Al di là del risultato, le difficoltà della compagine laziale si sono evidenziate in maniera evidente. Gli uomini di Petkovic non hanno dato segnali di risveglio, sono sembrati senza piglio e carattere, virtù perse nell’ultimo mese e mezzo costellato solo da brutte figure.
Il suicidio perfetto, lo potremmo chiamare.