2013
Viaggio a Villamassargia: la “nuova casa” di Cellino
La comunità di Villamassargia, in cui è detenuto al momento agli arresti domiciliari il presidente del Cagliari Massimo Cellino, è una tenuta agricola di circa 28 ettari in cui, questo è noto, il numero uno rossoblu è per il momento l’unico “ospite” (insieme al custode).
LA STRUTTURA – Dal 2004 al 2011 la struttura ospitiva circa 20 detenuti, che passavano il loro tempo coltivando orzo e segale, producendo olio, fiori, piante ornamentali. Poi, l’anno scorso, la regione ha deciso di tagliare i fondi destinati a mantenere la tenuta. Al momento Villamassargia non è altro che un cantiere in via di ammodernamento (chissà quando, visto che non ci sono i soldi): a 500 metri dalla statale 130, il caseggiato è separato dal resto del mondo semplicemente da un lucchetto. Intorno ci sono altri casali, cassegiati di vario genere (quasi tutti di nuova costruzione) e campagna. Per la Nuova Sardegna il contesto non è dei più lussuosi, ma in ogni caso è difficile trovare affinità con un lager.
VITA TRANQUILLA – Oltre al custode, Matteo, durante il giorno alla struttura lavorano altri 5 addetti Anffas. Di tanto in tanto alcuni carabinieri fanno visita al presidente del Cagliari, che è quasi sempre in camera sua o in giro per la tenuta nell’intento di passeggiare, per controlli di routine. Anche il parroco di Paringianu è uno di coloro che è spesso a colloquio con Cellino. Quando è ora di mangiare, il numero uno rossoblu preferisce cucinarsi da solo, piuttosto che farsi spedire da un ristorante di Iglesias, con il quale la struttura è convenzionata, pranzo e cena. A colazione Cellino mangia caffellatte e qualche biscotto. Spaghetti a pranzo. Le provviste sono arrivate grazie al fratello Alberto, uno dei tanti a credere ancora nell’innocenza del presidente.