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Zenga: «Ho una grande squadra, ce la giocheremo»
L’allenatore del Cagliari Walter Zenga ha parlato in diretta sulla pagina Instagram della Gazzetta dello Sport
Walter Zenga ha parlato in diretta sulla pagina Instagram della Gazzetta dello Sport. L’allenatore del Cagliari ha raccontato di come viva ormai da un mese nel centro sportivo rossoblù: «Sono nel centro sportivo dal 9 marzo, due giorni dopo l’amichevole con l’Olbia. Avevamo stabilito che c’erano dei parametri da rispettare e non avendo possibilità di stare in albergo e non avendo casa, ho preso residenza ad Asseminello. Se ho visto tutte le partite del Cagliari? Sì, per forza».
RIPRESA – «Sono tra quelli che spera che il calcio possa riprendere. Per una questione di vita. Se riprende il calcio vuol dire che ha ripreso la vita. Sono contro chi dice che bisogna sospendere il campionato. Lo stiamo già facendo. Spero che le cose vadano sempre meglio. Se il 4 maggio vuol dire ripresa di tutto sono felice».
PORTIERI – Il tecnico rossoblù parla anche della concorrenza tra Cragno e Olsen: «Gestire due grandi portieri è difficile, ma la Juve ne ha due e lo fa benissimo. Sono fortunato, ho due buoni portieri, tre con Rafael più un giovane promettente come Ciocci e un altro in prestito come Vicario che avevo l’anno scorso a Venezia. La scelta poi non la prendo da solo, ma con il mio staff».
FIDUCIA – «I tifosi del Cagliari hanno già fiducia perché hanno una grande squadra. Lasciamo perdere il momento negativo. C’è una società seria e solida. Quest’anno c’è il centenario e domenica è il 50° anniversario dello scudetto. Quello che proverò a fare sarà dare la giusta consapevolezza a tutti. E ce la giocheremo con tutti mettendoci l’anima. Faremo sì che i tifosi usciranno dallo stadio con la consapevolezza di aver visto una squadra che lotta e fa di tutto per vincere le partite».
MIHAJLOVIC – Zenga ha parlato anche dell’amico Mihajlovic, oggi alla guida del Bologna: «Lo adoro da quando giocavamo insieme alla Sampdoria. Ho guardato il calendario del Cagliari per vedere quando andavamo a Bologna. Ho una voglia matta di vedere Mihajlovic. So che non posso abbracciarlo, ma lo saluto con affetto».