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Zenga si presenta: «Voglio riportare entusiasmo»
Walter Zenga si presenta in conferenza stampa alla Sardegna Arena insieme al presidente Giulini
È arrivato ieri in Sardegna, sfuggendo ai giornalisti presenti all’aeroporto di Elmas. Ora, dopo aver firmato il contratto fino al 2021 che lo lega al club rossoblù, Walter Zenga può presentarsi ai media come nuovo allenatore del Cagliari. L’ex portiere prende il posto dell’esonerato Rolando Maran e sarà affiancato dal tecnico della Primavera Max Canzi, che gli farà da vice. Nella conferenza stampa di presentazione alla Sardegna Arena, invece, ci sarà con lui il presidente Tommaso Giulini, che spiegherà la scelta dell’avvicendamento in panchina.
La conferenza stampa
ASTORI – Tommaso Giulini inizia la conferenza ricordando Davide Astori, scomparso proprio il 4 marzo di due anni fa: «Con il settore giovanile oggi abbiamo ricordato la figura straordinaria di Davide Astori».
PERCHÉ ZENGA – Poi spiega perché ha scelto Walter Zenga: «Qualche giorno fa confrontandomi con Carli è emerso il nome di Zenga, è l’unico profilo a cui abbiamo pensato».
PERCHÉ CAGLIARI – Walter Zenga spiega invece perché ha scelto il Cagliari: «La prima cosa che ho fatto è stata chiamare Maran, lo stimo molto. Il Cagliari sta passando un momento complicato dopo un bel periodo, voglio ripartire da quello. Cagliari ha storia e rappresenta bei valori, voglio riportare entusiasmo e la follia che porta chiunque a sognare. Certo, a volte si perde ma sudando la maglia. Mio figlio ha 8 anni e ha visto Cagliari-Fiorentina, non vede l’ora di essere qui perché si è innamorato della squadra. Io ho visto i rossoblù tante volte, ero anche a Parma. Seguo da sempre il Cagliari, l’anno dell’ultima promozione mandai subito un messaggio al presidente Giulini per congratularmi».
IL CROLLO – Il presidente Giulini prova a spiegare il calo del Cagliari: «Il mio stato d’animo oggi è quello di chi vuole tornare a vincere. Ci mancano delle vittorie per salvarci, ma mi preme anche che salviamo la faccia perché da tre mesi facciamo ridere. In campo e fuori ci sono stati alcuni atteggiamenti sbagliati. Dico che abbiamo fatto ridere perché quando si perde è colpa di tutto il club dai giocatori a me. Piano piano da Lecce in poi non siamo più stati meravigliosi come prima. Ora è giusto fare mea culpa, il Cagliari e questa rosa non sono quelli degli ultimi 3 mesi. La scelta di Carli di chiamare Zenga ovviamente mi ha convinto in pieno».
CORONAVIRUS – Sempre Giulini commenta i continui rinvii del calendario di Serie A a causa dell’emergenza per il coronavirus: «Certe cose non sono state gestite bene in questa emergenza coronavirus, i rinvii a metà maggio erano folli e quel comunicato della Lega è stato un errore gravissimo. Domattina dovrebbero ufficializzare che noi non giocheremo questo weekend, tutto si sposta di una settimana e così anche il recupero col Verona. Le prime saranno a porte chiuse, spero che col Torino saranno aperte».
IL RIFIUTO – Zenga spiega perché in passato, nel dicembre del 2014, rifiutò Cagliari: «Non ci fu nessun rifiuto da parte mia verso il Cagliari, non volevo mettermi in concorrenza con un amico mio e idolo di Cagliari (Zola, ndr). Nessun allenatore rifiuterebbe il Cagliari. La mia voglia è quella di non deludervi, e di fare in modo che i dubbiosi concludano di essersi sbagliati. Il tempo può mettere a posto tutto».
RETROSCENA – Giulini torna invece sulla scelta di Zenga e su come non ci sia stata nessun’altra trattativa con altri tecnici: «Quando abbiamo deciso di cambiare abbiamo scelto subito Zenga, gli altri nomi che ho letto non sono mai stati contattati. Ho spiegato a Canzi che avevo bisogno di lui in un ruolo ben preciso, oltretutto conosce bene Walter».
TECNOLOGIA – Zenga riprende un’intervista di Tabarez che parlava di tecnologia: «L’occhio di un allenatore vale più della tecnologia, sono d’accordo con le idee di Tabarez. Mi piace lavorare col mio staff, Canzi lo conosco da una vita e può fare anche il match analyst».
CANZI – Il presidente Giulini spiega anche la figura di Max Canzi nello staff di Zenga come vice: «Canzi può dare un ottimo supporto a Zenga, mi è sembrato logico che coprisse questo ruolo. Riprenderà in mano la Primavera quando andremo a giocarci lo scudetto. Nei meriti del vivaio contano Conti e Agostini, confido in loro».
ESONERO MARAN – Sull’esonero di Maran invece il patron risponde così: «C’è grande amarezza per l’esonero di Maran, nelle ultime giornate l’ho visto vuoto e ci ha dato poco ma gli errori ci sono stati anche da parte dei ragazzi e mia. L’amarezza è generale».
L’OBIETTIVO DI ZENGA – Walter Zenga ribadisce di voler ridare entusiasmo alla squadra: «Ho trovato una squadra che non è a mille. Ora zero alibi e si lavora guardando al futuro con ottimismo. Preferisco pensare positivo e guardare in su anche in classifica. Non guardo il calcio con paura, voglio che la squadra e il pubblico ritrovino entusiasmo. Questa settimana senza gara mi aiuta a valutare tutto meglio».
DELUSIONE – Giulini ha parlato con la squadra: «Ai giocatori oggi ho espresso la mia delusione, amo questa rosa che nelle prime 15 giornate ha dimostrato il suo valore. Oggi gli ho fatto capire che sono incazzato per gli episodi degli ultimi 3 mesi. Voglio che la squadra torni a essere ignorante e spavalda. Ripartiamo da zero, inizia una nuova stagione».
CROTONE – Zenga promette invece un Cagliari propositivo e battagliero come il suo Crotone di due stagioni fa: «Quando alleno una squadra mi metto l’elmetto e la difendo, lo feci a Crotone contro il Cagliari per un episodio, senza rancori personali. Tattica? Ricordatevi come giocava proprio quel Crotone. Non posso sapere cosa sia successo a questa squadra e non mi permetto di entrarci. I punti sono tanti contando che non si vince da tanto, troveremo il problema e lo risolveremo per trasformare la paura in coraggio».
ATTESA – Giulini ha voluto aspettare prima di esonerare Maran: «Dopo le sconfitte con Genoa e Napoli ho sentito Carli e abbiamo pensato alla possibilità di cambiare, ma volevamo dare a Maran la possibilità di una svolta. Siamo reduci da partite insipide, evidentemente lo sono stati anche gli allenamenti delle ultime settimane».
MODULO E STAFF – Zenga non si sbilancia sul modulo che userà: «Mi piace essere il meglio di me stesso oggi, e lo chiederò anche ai giocatori. Basta guardare al passato e pensare nero, poi il modulo passa in secondo piano. Contano i principi di gioco e le motivazioni. Il modulo non è un dogma. Olsen e Cragno? Avere più scelte fa bene. Ho portato solo un preparatore delle palle inattive, punto su uno staff che conosce la squadra e su una rosa che ho visto giocare bene nel girone di andata».
EUROPA – Giulini allontana i sogni europei: «Per l’Europa ci sono squadre più attrezzate, ma non pensiamo a dove possiamo arrivare in classifica. Ragioniamo partita per partita, non è un modo di dire».
CHIAMATE – Zenga svela chi ha chiamato dopo Maran appena saputo dell’incarico a Cagliari: «La seconda persona che ho chiamato, dopo Maran, è stata Matteoli con cui ho giocato. Poi Gigi Riva. C’è un grande rapporto fin dai tempi della Nazionale».
GIOCATORI – Zenga conclude spiegando le sue future scelte: «Quando un allenatore subentra cerca di mantenere quelli che hanno un buon rendimento, rigenerare chi è scarico e togliere la pressione delle gerarchie da chi non giocava. Se in allenamento c’è un ragazzo che merita più degli altri gioca lui. Ho sempre fatto esordire qualche giovane, non mi interessano età e scadenze contrattuali».
Dichiarazioni riportate dal nostro inviato Sergio Cadeddu