2014

Zola: «Cellino al Leeds? Auguri, vedremo se saprà guidare una Ferrari»

Pubblicato

su

Gianfranco Zola ha trascorso le festività pasquali nella sua Sardegna, in un momento professionale che lo vede a riposo dopo le dimissioni presentate al Watford nel dicembre scorso. In un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna l’ex fantasista di Oliena ha raccontato i ricordi delle sue sfide contro il Cagliari, le impressioni sul Napoli, sua vecchia conoscenza e prossima avversaria dei rossoblù, nonché una panoramica sul suo futuro lavorativo.

ZOLA VS CAGLIARI – Magic Box fa riemergere dalla memoria i tempi in cui indossava la maglia del Parma e affrontava da avversario il Cagliari, che avrebbe sposato solo molti anni dopo. Zola ricorda così quei tempi: «Ho giocato col Parma a Cagliari. C’erano ancora i dinosauri! La prima volta fu un capolavoro. Finì 4-0, era un periodo opaco, ci contestavano. Al Sant’Elia feci bene, segnai su punizione e diedi le palle gol a Melli e Asprilla. Venivo dal Napoli, passai da trequartista a seconda punta. Feci 18 reti. Quella stagione mi servì per conquistare la nazionale». Il numero 10 sardo era l’osservato speciale delle difese avversarie: «Mi aspettavano, cercavo di non dare punti di riferimento. Poi, correvo molto, anche per prendere meno botte». L’anno dopo furono i rossoblù a prevalere al Sant’Elia: «Sì, vinse il Cagliari 2-0. Giocammo male e giù polemiche. Anche perché andammo in ritiro tre giorni prima a Su Gologone. Dissero quel che si dice in questi casi solo in Italia: hanno sottovalutato il Cagliari. Invece, ci sta che perdi anche se la partita la prepari bene. Eravamo in corsa scudetto con Juve e Lazio. Ci criticarono, noi e Scala, per aver perso una chance».

FUTURO E INGHILTERRA – Il nome di Zola recentemente è stato accostato a tanti club, segno che ha lasciato un buon segno dove ha potuto mostrare le sue qualità in panchina. Si è parlato di grosse società italiane e inglesi, perfino del Manchester United. Magic Box mette ordine: «Il Manchester non credo pensi a me. Ci sono stati contatti con la Samp, il Tottenham e, in precedenza, con la Lazio. Mi chiamò Tare, gli dissi che prendevo in considerazione un incontro a patto che avessero chiuso ufficialmente con Reja, galantuomo con cui siamo saliti in A al Cagliari. Mi disse che si era dimesso. Chiamai il mister per dirgli che, visto che mollava, andavo a Roma per saperne di più. Poi, è tornato indietro e non ho mai capito cosa sia successo. L’episodio non mi ha lasciato buone sensazioni. Per il resto, mi fa piacere se si parla del mio lavoro. L’avventura al Watford? Come al West Ham, il primo anno è stato fantastico. Poi, varie aspettative non sono andate in porto. So quali sono le cause e dove ho sbagliato. Un allenatore cresce anche dai propri errori. Ma non ho nessun rammarico».

GOOD LUCK MR CELLINO – C’è spazio anche per un commento su un altro italiano diventato di recente protagonista in Inghilterra, quel Massimo Cellino che Zola ha conosciuto a suo tempo come presidente del Cagliari. L’augurio dell’ex numero 10: «Leeds è una piazza e un club di enormi tradizioni. Vedremo se saprà guidare una Ferrari. Gli faccio un sincero in bocca al lupo».

Exit mobile version